Potrebbe essere l’alba di una nuova era, per il Movimento Cinque Stelle fresco di primarie e di candidato premier ufficiale. A far traballare gli animi degli attivisti, infatti, è arrivata una strana frase di Alessandro Di Battista, che alla kermesse di Rimini ha inviato un videomessaggio dai contenuti piuttosto ambigui: “E’ giusto – ha detto dalla sala parto dove la compagna era in procinto di partorite -, non candidarsi, non è il mio ruolo. Mi sento un libero battitore. Ognuno ha il suo ruolo. Voglio essere totalmente libero di portare avanti le battaglie in cui credo”.
Nulla di strano, se non fosse per il particolare che questo messaggio arriva in un momento nel quale si rincorrono le voci di un suo temporaneo ritiro dall’agone politico. Con la paternità, ed il progetto di scrivere un secondo libro per Rizzoli dopo il successo del primo edito in questi mesi, il volto amichevole del “Dibba” sembra allontanarsi sullo sfondo di un partito che continua ad evolvere in virtù di un processo politico che ne condiziona necessariamente lo sviluppo. Ed è proprio di questi giorni la notizia che i sondaggi darebbero i 5S in leggera flessione rispetto al Partito Democratico di Matteo Renzi. Ora che Di Maio è stato ufficialmente eletto, (o nominato?) candidato premier, la base digerisce a malincuore lo sfaldamento che può coinvolgere il quadro dirigente. Una prospettiva che, a pochi mesi dalle politiche, rischia di mettere un altro bastone fra le ruote al difficile cammino del Movimento.
Giuseppe Caretta