Spagna, Madrid oscura 140 siti pro-referendum e sequestra i seggi elettorali

La Guardia Civil spagnola ha oscurato stamane 140 pagine web favorevoli al referendum ed ha ordinato il sequestro delle strutture che avrebbero dovuto ospitare i seggi per le votazioni.

E’ una mossa che accende ulteriormente gli animi e che dimostra l’assoluta determinazione di Madrid a non consentire in nessun modo che il referendum, dichiarato illegale dalla Consulta, possa svolgersi regolarmente. La Procura ha ordinato alla polizia di recintare i locali indicati come seggi, e il procuratore capo, Josè Maria Romero de Tejada, ha disposto che da sabato sino alle 21 di domenica sera (orario previsto per la chiusura dei seggi, ndr), la forza pubblica sarà autorizzata ad identificare ed allontanare tutti coloro che si troveranno all’interno delle strutture o nei loro pressi. Tutto il materiale “atto all’esercizio del voto, schede, urne, computer, documentazione o propaganda elettorale”, dovrà essere immediatamente sequestrato.

E’ un escalation di tensione che non promette nulla di buono, se si considerano le affermazioni dei promotori del referendum. Jordi Turull, portavoce del governo catalano, ha accusato Madrid di portare a compimento un’azione che “si specchia nella Corea del Nord e si dedica a chiudere pagine web”. Intanto, il presidente americano Donald Trump è intervenuto sulla questione: “Spero si torni al buon senso e che questa storia possa terminare al più presto – ha detto-. Questa vicenda non porta nulla di buono ai cittadini”. Rajoy incassa l’appoggio statunitense e, in attesa di domenica, annulla la partenza per il vertice dell’Ue in programma dal 28 al 29 settembre in Estonia. La crisi, a questo punto, potrebbe essere davvero molto vicina.

Giuseppe Caretta