Aicha Elisabethe Ounnadi, 40 anni, separata e con figli e di professione spazzina, si è vista licenziare dall’azienda che gestisce i rifiuti a Torino perché ha preso da un cassonetto dello sporco un vecchio monopattino con l’intenzione di regalarlo al figlio.
La donna è rimasta sconvolta da quanto avvenuto: “Ho perso il lavoro perché volevo portare un regalo a mio figlio, ma io non ho mai rubato nulla nella mia vita”. Ma l’azienda non ha voluto sentire ragioni: la sottrazione di un vecchio monopattino mezzo scassato, sottratto dalla spazzatura dove era destinato ad essere eliminato, consiste ai sensi del regolamento ‘l’appropriazione indebita di un bene non di sua proprietà’ e come tale giustifica il licenziamento della dipendente per giusta causa.
Aicha ha raccontato come è avvenuto il fatto. “Erano le 6 del mattino e una collega mi ha passato quel giocattolo, dicendo di portarlo a mio figlio. Non so chi l’avesse preso, né chi l’avesse portato lì, ma a quell’ora non sono stata a fare domande. L’ho messo vicino al mio armadietto e poi l’ho chiuso in auto. Non avrei immaginato che da quel momento sarebbe iniziato un incubo”.
La donna lavora con l’azienda dal 2006. “Facevo la spazzina, ho i calli nelle mani, ma non mi sono mai lamentata e non credo che qualcuno possa dire qualcosa sul mio operato. Improvvisamente adesso sono diventata una ladra, ma non è così. Forse ho agito con leggerezza, ma non meritavo un trattamento del genere. Essere licenziata per un monopattino vecchio e rotto di cui nessuno conosce la provenienza è assurdo”. Ora spera solo che i giudici la ascoltino.
Roversi MG.