Un lavoro di anni e anni che rischia di essere seriamente compromesso. E’ ormai tornata ad un livello molto alto la tensione tra Stati Uniti e Cuba, dopo che l’ex presidente Barack Obama era riuscito a ristabilire rapporti sereni tra i due Paesi.
Nella giornata di oggi, infatti, Washington ha ordinato al 60% dello staff della sua ambasciata all’Avana di lasciare la sede di rappresentanza. Il motivo sarebbe da ricercare in alcuni «specifici attacchi» contro diplomatici avvenuti nell’isola.
Gli USA, stando a quanto sostenuto da Associated Press, hanno così deciso di mantenere a Cuba solo il “personale di emergenza” e di riportare a casa tutto il personale non essenziale dell’ambasciata americana all’Avana compresi i loro familiari .
In particolare, il governo degli Stati Uniti ha precisato che i diplomatici hanno subito “attacchi acustici”: al momento restano ignoti i responsabili. Gli USA hanno quindi deciso di far sì che il personale statunitense potesse rischiare il meno possibile.
Ma quella relativa ai diplomatici non è l’unica mossa: gli Stati Uniti hanno infatti interrotto, a scadenza indefinita, il rilascio di visti a Cuba e hanno di conseguenza bloccato i viaggi di delegazioni ufficiali in seguito agli attacchi contro il personale americano. Per timore di attacchi, gli USA potrebbero diffondere un’allerta invitando i cittadini statunitensi a non recarsi a Cuba.