Si stanno mobilitando numerosi personaggi famosi– alcuni dei quali insospettabili- per fare in modo che lo scontro tra Corea del Nord e Stati Uniti non degeneri davvero in una guerra pesantissima. Uno degli ultimi “tentativi di pacificazione” è targato Italia e porta il nome del cantante pugliese Al Bano Carrisi.
Al Bano ha deciso di rivolgersi alle alte sfere e di parlare direttamente con Kim Jong-un, il leader del governo coreano. Lo ha fatto affidando le sue parole alla stampa. È nata così una lettera aperta nella quale il noto artista italiano ha invitato la Corea a fare un passo indietro ed a rinunciare ai propri propositi di guerra.
Al Bano ha spiegato che la sua lettera, pubblicata su “Oggi”, verrà inoltrata all’Ambasciata nordcoreana per sensibilizzare il governo di Pyongyang. Il cantante ha invitato tutta la popolazione, da tutto il mondo, ad inondare l’Ambasciata con lettere simili alla sua perché “la gravità del momento è immensa. Si sta giocando con dei missili, non si scherza su queste cose”.
Intervistato per il programma “Un giorno da pecora”, Al Bano ha anche detto che si esibirebbe volentieri in Corea del Nord se la sua richiesta venisse positivamente accolta. Questa è una promessa presente anche nella lettera di Al Bano, che ha cercato di dissuadere il dittatore coreano citando anche uomini del passato che hanno avuto un grande potere ma lo hanno utilizzato male (Hitler, Mussolini, Gheddafi, Saddam Hussein).
Il gesto di Al Bano non è stato esente da giudizi, in verità. La sua lettera aperta è stata oggetto di critiche ironiche da parte di Massimo Gramellini, critiche che non hanno risparmiato nemmeno Angelino Alfano (Gramellini ha anche giocato sottilmente con i nomi dei due, parlando di un refuso della stampante di Palazzo Chigi che avrebbe dovuto nominare Al Bano in luogo di Al Fano).
Nel suo intervento pubblicato ieri (29 settembre) sul “Corriere della sera” si legge, tra le altre cose, che: “Dopo che gli appelli delle Nazioni Unite, della Cina e persino del senatore Razzi erano caduti nel vuoto, l’umanità guardava ad Albano Carrisi come all’ ultima speranza. Nello scacchiere internazionale soltanto lui aveva l’autorevolezza per convincere il prestigiatore nordcoreano Kim Sala Bim a rinunciare ai suoi giochi atomici”.
Maria Mento