Una risoluzione volta a contrastare “l’eroicizzazione di nazismo, neonazismo e altre pratiche di discriminazione”. La misura è stata adottata dal Terzo Comitato dell’Assemblea Generale dell’ONU, e verrà ora esaminata dalla stessa Assemblea Generale nel prossimo mese di dicembre.
La risoluzione è stata proposta dalla Russia e da altri 49 paesi (tra cui Venezuela, Egitto, India, Cuba e Sud Africa) e ha visto favorevoli 152 stati. Hanno scelto di astenersi tutti i paesi dell’Unione Europea, insieme a Turchia, Georgia, Australia e altri, per un totale di 51.
La risoluzione si è resa necessaria a causa dei “continui tentativi di deturpare o distruggere i monumenti dedicati a quanti lottarono contro il nazismo durante la Seconda guerra mondiale”. In particolare, la preoccupazione maggiore riguarda l’attività sempre più fertile di movimenti e partiti neonazisti e “il numero crescente di posizioni di rilievo occupate da rappresentanti di partiti razzisti o xenofobi in tutta una serie di assemblee legislative nazionali e locali”.
Sui monumenti, appare piuttosto evidente il riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina e in Polonia, dove i rigurgiti nazionalisti stanno portando alla distruzione dei monumenti eretti ai caduti dell’Armata Rossa che hanno sconfitto il nazismo.
Astenuta anche la Germania, nonostante la crescita sempre più concreta dell’estrema destra.