Nella giornata di oggi si è conclusa la vicenda giudiziaria per il prematuro decesso della giovane Federica Mangiapelo, la ragazza di Anguillara Sabazia trovata priva di vita la mattina dell’1 novembre 2012 lungo la spiaggia di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano.
In data odierna, la Corte di cassazione ha confermato la condanna a 14 anni già emessa dalla Corte d’Assise d’appello a settembre di un anno fa nei confronti di Marco di Muro, ex fidanzato della giovane.
Il corpicino della povera Federica, venne trovato da un passante sulle rive del lago che si trova nel Lazio, nella primamattinata dell’1 novembre. L’assassino, unico imputato in questa triste vicenda per la morte della ragazza, ha sempre sostenuto di non essere presente al momento della decesso di Federica, avvenuta in una fredda e piovosa notte di Halloween di cinque fa. Dai giudici è ora arrivata la sentenza definitiva.
In serata, abbiamo sentito il padre della ragazza e sulla sentenza, Luigi Mangiapelo, che ha sempre combattuto in prima linea per capire cosa fosse successo quel maledetto giorno si è espresso cosi: “La nostra famiglia è soddisfatta a metà. Siamo contenti che la Cassazione abbia confermato la sentenza d’appello, così si chiude una vicenda giudiziaria che va avanti da cinque anni. Ma non accettiamo che un indagato di omicidio volontario aggravato possa usufruire del rito abbreviato, vedendo così ridotta notevolmente la pena. In questo modo si premiano i criminali e vengono penalizzate le famiglie delle vittime”.
Come dargli torto? Fra 14 anni l’assassino della figlia sarà di nuovo libero. Forse anche meno, tra buona condotta e permessi vari. Sarebbe il caso di rivedere cosa le nostre leggi, che in questi casi non aiutano le famiglie a superare questo tremendo dolore
MD