A partire da quest’anno gli artisti che abbiano tatuaggi in bella vista o che facciano parte del mondo dell’Hip Hop non potranno più apparire in programmi televisivi prodotti in Cina. È quanto stabilito dai nuovi divieti che il paese orientale ha deciso di adottare in seguito ad una recente direttiva emanata dall’Amministrazione di Stato della Stampa, delle Pubblicazioni, della Radio, Film e Televisione (in sigla SAPPRFT).
Non saranno solo questi artisti ad essere esclusi dalla televisione cinese, ma anche artisti che rappresentano altre sotto culture o culture decadenti. Una norma che, nella teoria, dovrebbe limitare la decadenza ed un ritorno ad un decoro fatto di mancanza di scandali e di integrità morale. Nei fatti, una norma che ha scatenato numerose polemiche, soprattutto sui social. La norma, infatti, si connota più come l’ennesima limitazione alla libertà di espressione che come una norma esprimente delle tendenze allarmanti effettive da correggere.
La direttiva è arrivata dopo la rimozione da noti programmi locali di artisti come il cantante rap GAI (escluso dal programma musicale “Singer”) e VaVa (rimosso dal programma “Happy Camp”); il rapper PG One, invece, additato e ritenuto colpevole di aver sponsorizzato droga e sessismo nel testo della sua canzone “Christmas Eve”, è stato costretto a scusarsi.
Tra gli incredibili divieti che sono stati emanati con la direttiva ci sono quattro punti che sintetizzano la natura (abbastanza discriminatoria e fortemente attiva nel senso della censura politica) della norma: è assolutamente vietato usare attori il cui animo e moralità non siano allineati con il partito e coloro cui la loro morale non sia nobile, è assolutamente vietato usare attori privi di buongusto, volgari o osceni, è assolutamente vietato usare attori il cui livello ideologico sia basso e privo di classe ed è assolutamente vietato usare attori che siano stati macchiati da scandali o problematiche di integrità morale.
Maria Mento