“La peggior autopsia mai vista”: parlano i medici che hanno visto il corpo di Pamela a pezzi

Pamela MastropietroIl corpo di Pamela Mastropietro, la giovane 18enne fatta a pezzi e ritrovata lo scorso 31 gennaio nei dintorni di Macerata, è stato trasportato in obitorio, dove è stato ricomposto dagli specialisti che lo hanno dovuto esaminare per eseguire l’esame autoptico.

Il cadavere è stato ritrovato abbandonato in un fosso all’interno di due valigie– diviso in pezzi completamente mancanti dei vestiti e ripuliti da ogni traccia di sangue- e così è stato consegnato ai medici. Nel corso dello stesso pomeriggio del giorno del ritrovamento la madre di Pamela ha riconosciuto quel che rimaneva dei resti mortali della figlia. Ciò che è stato fatto alla ragazza è indescrivibile ed abominevole.

«Intossicazione acuta da xenobiotici per via endovenosa probabilmente indotta, oltre ad una ferita da punta e taglio alla parte bassa della porzione postero-laterale destra del torace»: ecco la causa della morte di Pamela Mastropietro. Le varie parti del corpo, poi martoriato e vilipeso, sono state dissanguate e pulite ad una ad una con una sostanza a base di cloro.

Ai medici legali è toccato il gravoso compito di dover ricomporre e ricucire il corpo di Pamela, così come previsto da un ordine giudiziario apposito, sebbene impossibilitati a compiere fino in fondo il loro dovere dalla mancanza di alcune parti del cadavere (come il pube, il collo, ed organi interni quali il cuore) che non sono state ritrovate. Proprio l’operazione di depezzamento a cui il corpo è stato sottoposto non ha permesso che si potesse stabilire quale sia stata l’entità dell’emorragia.

Il referto dell’esame è stato depositato in Procura da Antonio Tombolini, medico legale. Oltre a quanto già detto vi si possono leggere altri dettagli macabri riguardanti “depezzamento, scarnificazione, sezionamento di parti di derma, muscolatura e seni”.

Maria Mento