Le elezioni italiane si sono concluse con un’affluenza abbastanza alta, del 73% (nel 3012 è stata del 75,27% ma si è votato in due giornate) e nella notte lo spoglio delle schede elettorali per Camera e Senato ha portato i seguenti risultati: il Movimento 5 Stelle è il primo partito, con il 31% dei voti, mentre il centrodestra è la prima coalizione, con il 37%. Ma nessuno ha raggiunto la maggioranza.
In primo luogo il M5S ha ottenuto molti voti come partito unico, mentre nella coalizione del centro dx senza dubbio alcuno trionfa Salvini, che si smarca da Berlusconi: la Lega con il 17,6% ha sorpassato Forza Italia che si attesta al 20%.
Epocale, però, è la batosta subita dal Partito Democratico, che rimane al 20%.
Il Movimento 5 Stelle festeggia e Salvini è alle stelle ma adesso rimangono i dubbi. Nessuno ha la maggioranza (che si attesterebbe attorno al 40%) per governare.
Alla Camera il M5S ha tenuto 235 seggi, la maggioranza assolta è di 316. A Di Maio mancano 81 seggi per avere un governo sufficiente, ne mancano 64 alla coalizione di centro destra. Sembra che in entrambi i casi, serva un aiutino per governare.
Al Senato la quota della maggioranza assoluta è di 158 seggi. Il M5S ne ha 114, 134 il centrodestra. Pd e centrosinistra solo 51 seggi.
Ora che scenari si aprono? Tendenzialmente la possibilità più probabile è quella della coalizione.
La prima carta che si può giocare per governare è quella di un governo di larghe intese. La domanda rimane: fra chi? Infatti le coalizioni sono già formate e quindi l’unica grande questione rimane quella della possibilità che il M5S decida di correre con qualcuno. Forse la Lega di Salvini, assai improbabile il centro sinistra o LeU. Il fatto è che i grillini si erano sempre vantati di voler governare da soli. Il fattore alleanze, quindi, non è molto chiaro: ad ora l’unica papabile sembra un’alleanza M5S e Lega.
Le consultazioni ci diranno di più: a fine del mese al Quirinale si terranno le consultazioni del Presidente della Repubblica, per cercare di formare il nuovo esecutivo.
Coi numeri attuali l’esecutivo non esiste, ma chissà che a fine marzo non avremo delle sorprese.