Battersi per ‘non’ ricevere l’aumento? sembra utopia ma è quanto sta accadendo in questi giorni in Quebec, Canada, dove oltre settecento medici ma anche specialisti e studenti di medicina hanno sottoscritto una petiziona per protestare contro l’aumento del salario, chiedendo al governo di non destinare a loro quei soldi ma, piuttosto, di utilizzarli nell’ambito di una migliore ridistribuzione delle risorse nel settore della sanità pubblica, allo scopo di garantire alle persone che ne hanno bisogno, un servizio sempre migliore e cure adeguate. Gli aumenti previsti dal governo vanno infatti a penalizzare il personale medico, il cui stipendio è stato ridotto in seguito ai tagli operati nel settore pubblico. Per questo i medici richiedono che il denaro venga altresì utilizzato per promuovere la salute della popolazione, andando di fatto a soddisfare i bisogni dei pazienti senza che per questo debbano rimetterci i lavoratori del settore. Infermieri ed impiegati, a fronte dei tagli allo stipendio, si ritrovano infatti con un carico di lavoro eccessivo e così i pazienti che si ritroveranno a pagare prezzi più alti per servizi in declino.
Nella lettera che accompagna la petizione si legge: “questi aumenti sono ancora più scioccanti perché infermiere, impiegati e altri professionisti affrontano condizioni di lavoro molto difficili, mentre i nostri pazienti vivono con la mancanza di accesso ai servizi richiesti a causa dei drastici tagli negli ultimi anni e della centralizzazione del potere nel Ministero di salute. L’unica cosa che sembra essere immune ai tagli è la nostra remunerazione”.
Daniele Orlandi