Negli anni ’70 Osvaldo Cocucci era divenuto noto per la sua presunta implicazione nella scomparsa del faccendiere Michele Sindona, il suo nome era anche stato fatto durante i processi a carico di Andreotti per collusione (il suo nome compare nei registri della commissione anti mafia). Si sospetta anche che sia all’epoca dei fatti che tutt’oggi fosse a capo di una banda italo-argentina collegata a “Frank” Coppola. A distanza di anni da quei fatti Cocucci è stato trovato morto su un treno Thello Eurocity che ricopriva la tratta Nizza-Milano: è stato trovato impiccato nel bagno del treno da un passeggero.
Giunti alla stazione di Savona il testimone si è recato in bagno e vedendo la porta socchiusa l’ha aperta e si è trovato di fronte al cadavere di Cocucci. Il passeggero è dunque corso ad avvertire il capo treno dell’accaduto, il quale ha immediatamente chiamato la polizia. Giunti sul luogo, gli agenti hanno esaminato la scena del delitto ed hanno concluso che Cocucci si è suicidato. Il vice questore di Savona Rosalba Garello, infatti, ha dichiarato che sul corpo dell’uomo non c’erano segni di violenza a parte quelli causati dal foulard utilizzato per il suicidio.
Sembra inoltre che Cocucci soffrisse da tempo di un forte stato di depressione e che stesse andando a Genova per una visita di controllo. L’ipotesi, dunque, è che a causa delle condizioni fisiche precarie possa aver deciso di porre fine alle sue sofferenze. L’unica nota dissonante con l’ipotesi del suicidio è la mancanza di una lettera in cui venga motivato il gesto.