L’assassino svizzero Thomas N (il cognome è protetto dalle leggi svizzere sulla privacy) è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della famiglia di Davin Shahuer, tredicenne che l’imputato aveva scelto come obbiettivo per lo sfogo della sua perversione sessuale. Secondo quanto emerso dal processo Thomas avrebbe adocchiato il tredicenne nella città di Rupperswil e da quel momento ha cominciato a seguire la sua famiglia.
Il 21 dicembre del 2015, l’uomo ha atteso che il padre uscisse di casa e si è intrufolato nell’appartamento. Una volta dentro Thomas ha legato ed imbavagliato Davin, il fratello Dion e la fidanzata del fratello Simona, quindi ha minacciato e costretto la madre Carla a fare un prelievo allo sportello automatico per farsi dare del denaro. Quando l’intrusore e la donna sono tornati a casa, ha preso di forza Davin e lo ha stuprato davanti alle vittime, quindi per completare l’opera ha sgozzato tutti con un grosso coltello. I corpi sono stati trovati dai vigili del fuoco completamente bruciati.
La diffusione delle notizie sull’efferato crimine hanno scosso l’intera nazione e dopo 5 mesi di ricerche vane, un testimone è stato in grado di offrire la posizione dell’assassino. Thomas sin dal primo momento dell’arresto ha confessato il suo orrendo crimine. La gravità del crimine commesso è acuita dalla perversione insita nel gesto che implica uno stato di salute mentale precario. Il giudice che ha presieduto il processo ha infatti motivato la condanna a vita sottolineando l’elevato rischio che l’imputato possa ripetere un simile gesto.