Il messaggio del Santo Padre nella domenica di Pasqua
Piazza San Pietro gremita di fedeli in occasione della messa di Pasqua di Papa Francesco.
Diversi i temi trattati dal Santo Padre durante il messaggio “Urbi et Orbi”, tra cui la i profughi, i rifugiati e tutte quelle persone, troppo spesso, “scartate” dalla società:
“Noi cristiani crediamo e sappiamo che la risurrezione di Cristo è la vera speranza del mondo, quella che non delude. Speranza e dignità da portare nella nostra storia, segnata da tante ingiustizie e violenze, dove ci sono miseria ed esclusione, dove c’è fame e manca il lavoro, in mezzo ai profughi e ai rifugiati, tante volte respinti dall’attuale cultura dello scarto, alle vittime del narcotraffico, della tratta di persone e delle schiavitù dei nostri tempi.”
Parole forti anche per quanto riguarda il conflitto che, da troppo tempo ormai, affligge la Siria:
“Oggi domandiamo frutti di pace per il mondo intero, a cominciare dall’amata e martoriata Siria, la cui popolazione è stremata da una guerra che non vede fine. In questa Pasqua, la luce di Cristo illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari, affinché si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso, si rispetti il diritto umanitario e si provveda ad agevolare l’accesso agli aiuti di cui questi nostri fratelli e sorelle hanno urgente bisogno”.
Controlli serrati all’ingresso di piazza San Pietro
I controlli, serratissimi, iniziano già a diverse centinaia di metri di distanza dall’ingresso della piazza dove forze di sicurezza sono posizionate su ogni fronte.
Le strade adiacenti alla piazza sono state chiuse del tutto e le scansioni con il metal detector e l’ispezione approfondita di zaini e borse sono le misure di sicurezza adottate per la giornata di oggi, in cui, anche i sacerdoti che devono concelebrare la messa col Papa sono in fila con i pellegrini per subire i dovuti controlli.
Mario Barba