Aleppo, parkour tra macerie e rovine
La liberazione di Aleppo è finalmente realtà, anche se il terribile stato di assedio a cui è stata sottoposta ha comportato ovunque morte e distruzione. Un passo alla volta, i residenti stanno cercando di ricominciare, anche tornando a svolgere i loro hobby preferiti. Tra questi ci sono anche coloro particolarmente abili nel compiere le classiche acrobazie del parkour. Solo che ad Aleppo questa pratica viene effettuata tra le rovine di quella che un tempo era una città meravigliosa.
“La nostra squadra è stata fondata quasi quattro anni fa, in mezzo alla crisi dovuta alla brutale guerra che ha messo in ginocchio il paese”, ha detto il capitano Omar Kosheih. Gli hobby e gli sport stanno lentamente tornando anche ad Aleppo, che ha dovuto subire il dominio dello Stato islamico, come spiegato da questa squadra di professionisti del parkour, meglio noti come “traceurs”.
“Ci alleniamo aiutandoci su YouTube”
“Il nostro team ha vissuto esperienze molto difficili e si è allenato in circostanze davvero dure”, ha aggiunto Kosheih. “Non posso descrivere le difficoltà che i ragazzi hanno attraversato per avere successo e trovarsi allo stesso livello di altre zone dove si è vissuto al sicuro, come Latakia e la capitale Damasco”.
Il compagno di squadra Ibrahim Kabra ha ribadito quanto detto dal capitano, sottolineando inoltre che la squadra sta migliorando senza particolari aiuti. “Qui non ci sono sale parkour professionali. Ci sono pochissimi istruttori di parkour professionisti. Ci stiamo aiutando con YouTube e altre strutture su Internet per migliorare i movimenti e la nostra esperienza”.