Una vendetta in pieno stile mafioso, killer in fuga

Non si ferma la furia omicida di Cosimo Balsamo, ex imprenditore condannato per associazione a delinquere finalizzata al furto ed al riciclaggio di materiali il 30 gennaio del 2009 a Brescia. L’uomo, infatti, ha prima ucciso Elio Pellizzari nella azienda per cui lavorava (la Sga) a Flero in provincia di Brescia, quindi è andato a Carpeneda di Vobarno ed ha ucciso James Nolli, altro imprenditore nel settore dei metalli pesanti.
Nolli e Balsamo erano stati coimputati nel processo sul caso della “Banda dei Tir”, un’associazione a delinquere che nel corso dei primi anni 2000 ha imperversato in tutto il nord Italia, rubando materiali dai mezzi pesanti. Durante il processo Balsamo è stato trovato colpevole dei capi d’accusa ed è stato arrestato, mentre Nolli è stato scagionato. Non è chiaro se Pellizzari facesse parte delle attività criminali, ma il suo coinvolgimento sembrerebbe dimostrato dalla furia omicida di Balsamo.
Il tentato suicidio a gennaio e gli omicidi
Lo scorso gennaio Balsamo aveva già dato segni di squilibrio quando successivamente alla sentenza che ha sancito la confisca della sua abitazione ha tentato il suicidio dal tetto del tribunale di Brescia. In quella occasione la polizia era riuscita a farlo desistere dall’intento, ma questo lo ha portato ad escogitare una vendetta ai danni di quelli che l’uomo riteneva colpevoli per le sue recenti disgrazie.
Il suo coinvolgimento nell’omicidio di Elio Pellizzari è stato testimoniato sul ‘Giornale di Brescia‘ da Gianpiero Strada, nipote del titolare di Sga. Strada ha dichiarato che l’uomo si è presentato armato fino ai denti nel capannone dell’Sga e che minacciando di morte suo padre ha richiesto che venisse chiamato Pellizzari: “Ha sparato con un fucile a pompa, con le cartucce in vita, tre o quattro pistole”, ha spiegato il testimone che poi ha aggiunto: “ Io non volevo aprirgli, ma ha scavalcato e ha detto allo zio di chiamare Elio Pelizzari”. Balsamo è poi salito in macchina per andare ad uccidere anche Nolli, quindi si è dato alla fuga e nessuno è riuscito ancora a trovarlo.