Altri manifestanti palestinesi uccisi dall’esercito israeliano

A distanza di una settimana dall’inizio sanguinoso della Grande Marcia del Ritorno, manifestazione con la quale i cittadini palestinesi invocano il loro diritto di tornare ad abitare le terre sequestrategli dagli isrealiani, oggi l’esercito israeliano è tornato a sparare sulla folla causando 6 morti (tra i quali pare ci sia un ragazzino di 16 anni) ed oltre mille feriti.
L’unica vittima identificata si chiama Ussama Khamis Qadih (un uomo di 38 anni), le altre vittime, compreso il ragazzo ferito gravemente ad est di Gaza e deceduto durante il trasporto all’ospedale di Shia, rimangono senza nome. Ma i morti causati da questi scontri potrebbero essere ancora maggiori nei prossimi giorni, secondo quanto riferito dal governo palestinese sarebbero oltre mille i feriti della giornata di oggi, di cui solo 300 sono stati curati sul luogo ed hanno potuto fare ritorno a casa, gli altri ( le cui condizioni sono sconosciute) sono stati tutti portati in ospedale.
20 mila manifestanti a ridosso della barriera ed il rischio di ulteriori morti
Le fonti israeliane parlano di oltre 20 mila cittadini palestinesi assiepati nei pressi della barriera, alcuni dei quali continuano ad avere un atteggiamento provocatorio e minaccioso nei confronti dei militari israeliani. Sin dal venerdì di sangue della Marcia del Ritorno alcuni manifestanti hanno cercato di colpire i militari con sassi e pneumatici incendiati e la risposta dell’esercito è stata una scarica di colpi sulla folla. Il timore è che da qui al 15 maggio, giorno della nascita di Israele e culmine della manifestazione, il numero delle vittime civili aumenti a dismisura.