
Si è spento colui che è da sempre considerato uno dei pionieri del cinema d’animazione. Il papà del Carosello, colui che tra gli anni ’80 e ’90 animò cartoni divenuti di culto come la Pimpa e Lupo Alberto, è morto all’età di 86 anni. Giuliano Cenci, regista fiorentino di importanti film di animazione, iniziò a mostrare le sue doti artistiche e creative nel 1957 quando disegnò le prime pubblicità animate per la Philco. Di allora indimenticabile è, appunto, il Carosello, noto spettacolo a cartoni animati per lungo tempo andato in onda sulla Rai e considerato oggi un cult della televbisione italiana. Diede infatti il via ad un’onda creativa, da parte dei maggiori talenti dell’animazione, spronati ad esprimere la loro fantasia per portarla sul piccolo schermo. Ma di Cenci occorre anche ricordare la fondazione, nel 1960, dell’associazione Isca, Istituto per lo Studio e la Diffusione del Cinema d’Animazione a Milano, divenuta negli anni successivi l’Asifa Italia.
Ed una serie di opere indimenticabili da lui firmate quali “Un burattino di nome Pinocchio” film lungometraggio del 1971 del quale fu, oltre che regista, anche sceneggiatore e coproduttore, curando personalmente buona parte dell’animazione. “Grisu il draghetto”, fortutnata serie degli anni ’80 la cui animazione fu curata da Cenci che, negli anni seguenti, collaboro alla famosa serie del pulcino Calimero. “Lalla, nell’isola di Tulla”, ideata nel 1986 e ancora ideò la sigla de “Il principe azzurro”, il primo programma Fininvest di Raffaella Carrà. Negli anni ’90 invece il papà del Caroselllo lavorò alle serie televisive Rai di “Cocco Bill” e di “Lupo Alberto”, mentre per l’esterò realizzo diversi telefilm animati della fortunata serie “Corto Maltese”.
Daniele Orlandi