250 euro per vedere i propri cari
Come ha riportato l’edizione romana di ‘Repubblica’, a Roma, una signora ha denunciato l’incredibile pagamento (quasi 250 euro) chiesto dagli addetti al cimitero, per riuscire a vedere la salma della madre defunta qualche giorno prima.
La donna si chiama Fabia Ranzani, 40 anni, che è andata a visitare il feretro della madre, in attesa di cremazione, custodito all’interno del cimitero Flaminio.
Una volta all’interno del camposanto, la donna chiede indicazioni per entrare alla camera ardente e, come lei stessa riferisce, “con mia grande sorpresa mi sono sentita rispondere che per farlo dovevo pagare”. Il pagamento richiesto dagli addetti fa riferimento ad un tariffario che alla voce “commiato effettuato in giornate successive all’entrata della salma in cimitero” vi è scritta una cifra di 202 euro più Iva.
La verità sulla tassa della Raggi
Lo sfogo della donna ha trovato orecchio nel quotidiano di Mario Calabresi, il quale ha “scoperto” che tale tassa è stata varata dall’assemblea della città di Roma il 25 gennaio dell’anno scorso. Quindi in pieno “periodo” Raggi.
In realtà, la tassa che la donna indignata ha denunciato al giornale capitolino esisteva già e, in relazione all’amministrazione Raggi, è aumentata di soli 2 euro.
Quindi, come riporta correttamente ‘Il Corriere’, “La tariffa è contenuta nella deliberazione n°4 dell’Assemblea capitolina del 25 gennaio 2017 allegata al bilancio di previsione 2018, dove il Campidoglio ha aumentato di due euro il balzello sull’ultimo saluto al defunto. Ma la tassa non è stata introdotta dalla giunta pentastellata, che l’ha soltanto ritoccata: esiste da qualche anno ed è già applicata, ovviamente con differenti tariffe, in moltissimi comuni italiani da Nord a Sud.”
Mario Barba