Pamela Mastropietro, emergono nuovi particolari
A due mesi dal barbaro assassinio di Pamela Mastropietro stanno emergendo particolari molto inquietanti che rivelano scenari nuovi e raccapriccianti sulla fine della povera 18enne.
L’adolescente romana, uccisa lo scorso 30 gennaio, è stata fatta a pezzi e nascosta in due trolley. Dell’omicidio è stato subito accusato un nigeriano, ma l’indagine giornalistica condotta dal quotidiano “La Verità” fa venire alla luce un quadro decisamente più complesso.
A quanto pare, nell’hotel House di Porto Recanati, alle porte di Macerata, venivano spesso svolti festini a luci rosse con ragazze minorenni dove partecipavano anche personaggi “insospettabili” che utilizzavano proprio i nigeriani per adescare le giovanissime. Un altro particolare che conferma come la città marchigiana sia diventata incontrollabile.
La testimone alla RAI: “C’è di mezzo la mafia”
Un’altra testimone ha rivelato ai microfoni di RAI ulteriori particolari. “Esiste un sistema Macerata. Droga e prostituzione minorile per alimentare un giro di festini a luci rosse in cui sono coinvolti personaggi bene della città” ha detto la giovane, ripresa di spalle e con la voce camuffata, che ha raccontato di come molti anni fa veniva portata spesso in un casolare nei dintorni di Macerata dopo essere stata stordita. “Lì ad aspettarmi c’erano personaggi facoltosi, ho riconosciuto anche tre poliziotti, un avvocato, tanti dell’alta borghesia di Macerata – ha aggiunto la ragazza – E’ stato tutto insabbiato perchè di mezzo c’è la mafia”.