Il Partito Islamico va alle elezioni in Belgio: “Introdurremo la Sharia e separeremo uomini e donne sui bus”

Il Partito Islamico va alle elezioni in Belgio: “Introdurremo la Sharia e separeremo uomini e donne”
Foto di David New

Il Partito Islamico cresce in Belgio

Alla fine è successo: la lista “Islam” (acronimo di Integrità, Solidarietà, Libertà, Autenticità e Moralità) parteciperà alle elezioni amministrative in Belgio, presentando ben 28 candidati per le amministrative del 14 ottobre.
Si tratta di un partito che aveva già fatto discutere in passato ma che ora torna alla ribalta nella discussione in quello che sembra uno dei Paesi più “multiculturali” d’Europa. Ora bisogna capire se questa multiculturalità, che porta addirittura a concepire e creare un partito islamico segregazionista ed ispirato alla Sharia, sia o meno compatibile con una società occidentale.

Cos’è il partito Islam e cosa vuole

Il partito Islam auspica l’introduzione della “Sharia occidentale”. Infatti Abdelhay Bakkali Tahiri, presidente di Islam, ha sostenuto che «la Costituzione belga coincide all’80 per cento con il Corano» e che quindi ciò sarebbe possibile.
Ma quali sono concretamente le proposte di questo partito che raccoglie sempre più consensi in una società estremamente multiculturale come il Belgio?
Il co-fondatore di Islam, che ne è anche tesoriere e nella vita fa il conducente di bus, ha le idee chiare. Si chiama Redouane Ahrouch e sostiene che nel 2030 i musulmani in Belgio “saranno la maggioranza”.
Lui va dritto al sodo: “Il nostro obiettivo finale è uno Stato islamico al 100 per cento, il velo potrà essere portato in tutti i luoghi pubblici e nelle scuole dovrà essere servito il cibo halal”.
La prima proposta è di separare uomini e donne sul bus. Uomini davanti, donne dietro, si tratta secondo i promotori di una “misura di buonsenso «contro le molestie. Nelle ore di punta alcuni uomini, soprattutto di origine straniera, ne approfittano per “appoggiarsi” alle donne e “palpeggiarle” spiega.
Non solo: vogliono la possibilità di portare il velo in ogni luogo pubblico, la proibizione dell’alcol, il velo ed il cibo halal servito nelle scuole, la reintroduzione della pena di morte.

Cosa ne pensa la politica belga

Ok, un partito basato sulla Sharia sembra un po’ eccessivo? Ora bisogna vedere in che modo reagirà la società belga, completamente anestetizzata e piegata al politicamente corretto, ma soprattutto dove gli stranieri mediorientali sono sempre di più e di conseguenza votano di più.
Diversi deputati – specie di destra – hanno protestato. “Da loro, dove regna la sharia, le donne non hanno diritti. Qui vogliono iniziare con la segregazione sui mezzi pubblici. Questo partito è rivoltante” ha detto Theo Francken, segretario di Stato all’Immigrazione, del partito di destra NVA.
I giornali di sinistra invece sono contro la stroncatura del partito. “Soltanto nelle dittature si proibiscono le opinioni” ha scritto il giornale De Standaard.