Uomo ricorre all’eutanasia dopo che la ex lo sfigura e rende paralitico

La gelosia porta la ex ad attaccarlo con l’acido

Mark Van Dongen ha fatto ricorso all’eutanasia dopo che l’83% del suo corpo è stato sfigurato dalla ex

Nel settembre del 2015 Mark Van Dongen si era appena lasciato con la sua ex fidanzata Berlinah Wallace (9 anni più grande di lui) e stava cercando di ricominciare la sua vita daccapo frequentando altre donne nella speranza di trovare quella giusta o semplicemente per dimenticare un rapporto naufragato. Il normale cambio di prospettiva dell’uomo, che riteneva archiviata la precedente relazione, non è piaciuto alla ex che, evidentemente, sperava in un futuro ricongiungimento e che, una volta scoperto che Mark aveva voltato pagina si è lasciata prendere dalla gelosia: il 2 settembre del 2015, la donna si è introdotta in casa del suo ex e dopo averlo svegliato ha cominciato a ridere in maniera inquietante, gli ha urlato: “Se non posso averti io, nessuna potrà”,quindi gli ha versato un bicchiere di acido addosso.

In preda al dolore, Mark è uscito dall’appartamento urlando e chiedendo aiuto a qualcuno. Inizialmente i vicini non hanno capito la gravità della situazione, poi uno di loro lo ha portato nel suo appartamento, lo ha messo sotto la doccia ed ha chiamato i soccorsi.

Le ripercussioni fisiche dell’attacco e la decisione di ricorrere all’eutanasia

Portato in ospedale Mark aveva ustioni gravi sul viso e su tutta la parte superiore del corpo che ne hanno compromesso per sempre l’aspetto, non vedeva più dall’occhio sinistro ed era quasi cieco dall’altro (83% della vista era compromesso), non riusciva a parlare e la gamba destra era entrata in cancrena. I medici hanno dovuto amputare la gamba e dopo mesi di trattamenti l’uomo è tornato a parlare, ma mai a muoversi.

Distrutto psicologicamente dalla cattiveria della ex, Mark ha deciso di porre fine alla sua esistenza chiedendo ed ottenendo il suicidio assistito. Dopo la morte dell’uomo il pubblico ministero ha denunciato la Wallace di omicidio, sostenendo che la sua azione, seppur non finalizzata all’uccisione dell’ex ne è stata la causa.