La strada verso la cura del cancro è sempre più vicina ad un epilogo positivo? è di pochi giorni fa la conferma che uno studio, condotto dai ricercatori della Stanford University, ha permesso di ottenere risultati sorprendenti sui topi e che ora il trattamento antitumorale potenziato dal sistema immunitario potrebbe essere sperimentato anche sull’uomo. Sembra infatti che l’iniezione di due agenti immuno stimolanti effettuata direttamente in un tumore, avrebbe indotto le cellule T a riconoscere e distruggere le cellule cancerose sia nel tumore stesso che in una massa secondaria localizzata.
Cura dei tumori, la soluzione è vicina?
Poichè il trattamento provoca una risposta immunitaria e può essere facilmente somministrato con un’iniezione, gli scienziati lo hanno definito un vero e proprio ‘vaccino per il cancro’ pur non essendo tecnicamente considerabile come tale. Il trattamento è risultato efficace contro diversi tipi di cancro, ed in particolare contro il linfoma, con un tasso di guarigione addirittura del 97%. Ora i ricercatori valuteranno la possibilità di avviare test sull’uomo, iniettando il ‘vaccino’ in uno specifico tipo di tumore, ovvero un sottotipo di linfoma chiamato Non-Hodgkin. Il dottor ronald Levy, autore dello studio sui topi, ha sottolineato che, con il suo team, spera di iscrivere almeno 35 pazienti adulti a due gruppi di studio entro la fine del 2018.
Primi test sull’uomo
Ogni paziente riceverà una radioterapia a basse dosi per uccidere alcune cellule tumorali ed indebolire le rimanenti; seguiranno poi due cicli di iniezione del trattamento. L’obiettivo sarà quello di determinare la dose ottimale di ‘vaccino’ e, ovviamente, esaminare gli effetti collaterali del trattamento sull’uomo. I due farmaci, ha confermato Levy, sono prodotti da due diverse società e, test lo hanno dimostrato, sono sicuri per le persone. Lo studio si sta concentrando sulla loro combinazione.
Daniele Orlandi