Roma. Una diagnosi errata dei medici è costata la vita ad una donna di 49 anni. Daniela Sabbatini, è deceduta il 20 marzo scorso al Policlinico Casilino di Roma: aveva un aneurisma (che non è stato riconosciuto) all’aorta addominale. I familiari hanno richiesto l’autopsia.
Sintomi scambiati per altra patologia: il caso di Daniela Sabbatini
Daniela Sabbatini ha iniziato ad accusare dei dolori ai reni e alla gamba sinistra lo scorso 18 marzo. Recatasi al Pronto Soccorso del Policlinico Casilino di Roma, i medici l’hanno rimandata a casa prescrivendole semplicemente l’assunzione di tachipirina e parlando di una semplice lombosciatalgia nella diagnosi. Daniela, però, anziché stare meglio è peggiorata. Ha iniziato ad sentire dolori sempre più forti e a sudare in modo anomalo, tanto da rendersi necessario l’intervento dell’ambulanza che l’ha riportata in ospedale. È iniziato, così, il calvario di Daniela e di tutta la sua famiglia. Dopo una lunghissima attesa al Pronto Soccorso, Daniela Sabbatini è stata poi visitata e ricoverata. Prima di rendersi conto della gravità della situazione i medici hanno infilato una serie di diagnosi sbagliate, ipotizzando che la donna potesse avere problemi psichici o meningite. Daniela, che ha patito dolori lancinanti e che si è ritrovata con la parte inferiore del corpo livida e gelata, è stata infine trasportata in rianimazione. Qui si è aggravata ed è morta il 20 marzo. I medici si sono accorti che era affetta da un aneurisma addominale con inizio di ischemia cerebrale e addensamento di sangue nei polmoni, senza contare una neoplasia ai polmoni. Adesso si cercherà di fare luce sulla situazione clinica di Daniela Sabbatini e sulle eventuali negligenze dei medici. La famiglia ha fatto effettuare l’esame autoptico sul corpo della donna e i risultati arriveranno il prossimo 5 maggio.
“Daniela Sabbatini poteva salvarsi”: le parole della sorella
Solitamente, molti casi di aneurisma risultano essere mortali. Non sarebbe stato il caso di Daniela Sabbatini, a quanto pare, ma l’errata diagnosi medica ha condotto al tragico epilogo. A denunciare la questione è stata la sorella di Daniela, Annamaria Sabbatini, ai microfoni del Corriere della Sera. Annamaria è stata chiara: “Daniela aveva 49 anni, stava bene e poteva salvarsi. Invece è morta fra dolori lancinanti e sola. Il suo calvario è iniziato il 18 marzo. Da giorni Daniela aveva lievi dolori a reni e gamba sinistra, ma siccome anni fa era stata operata di ernia non si era preoccupata troppo. Il medico di famiglia le aveva prescritto solo la tachipirina”. Da quel momento è iniziato per Daniela il tragico momento della fine che vi abbiamo raccontato, con un finale momentaneo– se vogliamo- ancora più umiliante per i parenti della defunta. Ha raccontato ancora Annamaria che quando la madre ha chiesto al primario se alla figlia sarebbe davvero toccato di morire, la donna si è sentita rispondere “Sì, ma tanto tocca a tutti…”
Maria Mento