L’ospedale dove si trova Alfie fu al centro di uno scandalo: venivano presi gli organi dei bambini senza consenso

L’ospedale degli orrori

L’Alder Hey

C’è un vecchio scandalo, nella storia dell’Alder Hey, considerato uno dei migliori ospedali pediatrici d’Inghilterra. Uno scandalo antico, che si ritrova sfogliano le vecchie pagine di La Repubblica, e che getta una luce inquietante sulla vicenda del piccolo Alfie Evans e sulle supposizioni di chi ritiene che l’ospedale voglia uccidere a tutti i costi il bambino per coprire qualcosa, forse carenze o incapacità di gestione, forse peggio.
Lo scandalo degli organi di tanti piccoli pazienti morti all’Alder Hey: organi prelevati senza consenso dei genitori. Spesso spariti nel nulla.

La storia di Tracy, madre di Marcello

Sull’archivio de La Repubblica, il 3 giugno del 2000, compare una storia che sembra uscita da un film dell’orrore.
La storia di una madre, Tracy Lowthian, che perse suo figlio dopo averlo portato all’Arder Hey. Il piccolo Marcello morì sotto i ferri (e qualche anno dopo la donna venne a sapere che il medico che lo aveva operato sotto inchiesta da tre anni per incapacità professionale).
Dopo la morte di Marcello, comincia un incubo, che Tracy ha condiviso con altri genitori i cui bambini erano morti all’Arder Hey.

In sostanza, inchieste giornalistiche del 1999 parlavano di bambini deceduti a cui erano stati prelevati gli organi senza consenso dei genitori.
Tutto comincia dopo un intervento chirurgico su una bambina di undici mesi al nosocomio di Bristol. La bimba muore, i genitori chiedono la cartella clinica della figlia, leggono un documento dove si parla di “conservazione del cuore della bambina”. Nell’inchiesta che ne segue, salta fuori il nome del famoso ospedale pediatrico Alder Hey, per “il gran numero di cuori tenuti”.

Scoppia lo scandalo: che fine fanno gli organi dei bimbi?

Marcello è stato svuotato di tutti i suoi organi. Il cuore, il cervello, il fegato, i reni, lo stomaco, l’ intestino… e forse anche la lingua sono conservati negli scantinati dell’ ospedale. I suoi organi riproduttivi non si trovano più, spariti” si legge su La Repubblica. Tracy chiama i medici, viene a sapere che, un pezzo alla volta, trovano suo figlio. “Signora purtroppo il cuore di suo figlio è qui, in ospedale” dicono i dottori alla donna. Qualche giorno dopo: “Abbiamo trovato anche il cervello di suo figlio, ci dispiace”. E poi hanno trovato i reni, il fegato, l’intestino e lo stomaco.

Tracy ricorda: “nessuno degli organi era intero, erano fatti a pezzetti”.
“Intanto abbiamo saputo che uno dei direttori dell’ ospedale, Frank Taylor, e la sua vice Hillary Rowlands, erano stati licenziati, che il chirurgo che aveva operato mio figlio era sotto inchiesta da tre anni per incapacità professionale” racconta Tracy.
Il patologo olandese van Velzen eseguiva i prelievi di organi, ma non solo lui: era una prassi che proseguiva da tempo.
Nel silenzio dell’ospedale.
Negli scantinati dell’ ospedale c’ erano lingue e trachee. I cadaveri dei bambini arrivavano anche da altri ospedali, per svuotarli di tutto. E tutto questo sempre senza chiedere nessun consenso a noi, ai genitori. Tutto illegale”.

Che fine facevano quegli organi?

Sul Guardian si legge che ‘ospedale può confermare che per un breve periodo tra il 1991 e il 1993 questi sono stati messi a disposizione di un’azienda farmaceutica per la ricerca, e che siamo consapevoli che durante quel periodo sono stati fatti dei contributi al dipartimento cardiaco del trust
Credo che gli organi dei nostri figli venissero venduti” dichiara Tracy.
“Alle industrie dei cosmetici o forse per i trapianti, anche se non nel mio caso. Stasera diamo una festa di beneficenza insieme agli altri genitori. Abbiamo fiducia nelle inchieste. Noi per ora vogliamo soltanto sapere la verità e stiamo facendo una battaglia per rendere più esplicite le norme di legge in questi casi”.
Una storia dell’orrore che adesso, alla luce di quanto sta avvenendo ad Alfie, è ancora più inquietante.

R.M.