Casamassima conferma la testimonianza: “Sono stati i carabinieri a massacrare Cucchi”

Casamassima conferma la testimonianza: “Cucchi è stato massacrato”

Ci sono voluti 7 anni prima che la verità sulla notte dell’arresto di Stefano Cucchi emergesse in sede processuale. In quel 2015 a testimoniare contro i colleghi dell’Arma era stato il carabiniere Casamassima, il quale oggi, durante l’udienza della Corte d’Assise di Roma, ha ribadito la sua versione dei fatti sul massacro subito da Cucchi: “’E’ successo un casino, i ragazzi hanno massacrato di botte un arrestato’, me lo disse una mattina dell’ottobre del 2009, senza fare il nome degli autori, un preoccupatissimo maresciallo Roberto Mandolini, portandosi la mano sulla fronte e precipitandosi a parlare con il comandante Enrico Mastronardi della stazione di Tor Vergata”.

La testimonianza di Casamassima è decisiva per la condanna di cinque carabinieri per le accuse di omicidio preterintenzionale, calunnia e falsa testimonianza. La versione degli imputati, infatti, era che la sera dell’arresto di Cucchi non era successo niente e che solo dopo il trasferimento al penitenziario, l’arrestato si trovava in condizioni di salute precarie a causa di un pestaggio. Ma Casamassima scredita i colleghi e spiega al giudice che se non si è fatto avanti prima è stato solo per paura di ripercussioni nei suoi confronti: “Pensavo che Mandolini volesse fare lui stesso qualcosa. Avevo paura di ritorsioni – ha aggiunto- dopo la mia testimonianza hanno cominciato a fare pressioni pesanti nei miei confronti. Ho avuto anche problemi perché ho rilasciato interviste non autorizzate; si stava cercando di screditarmi, e io dovevo far capire che tutto quello che dicevano non era vero”.

Testimonianza di Casamassima, il dolore di Ilaria Cucchi

Presente in aula durante la testimonianza del carabiniere, Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, non nasconde il suo dolore e la sua rabbia per il fatto che ci siano voluti 9 anni prima di conoscere cosa fosse successo realmente al fratello: “Tanti, troppi anni fa vidi il maresciallo Roberto Mandolini in occasione del primo processo per la morte di mio fratello Stefano, il processo sbagliato. E lui raccontò che la sera dell’arresto di Stefano era stata piacevole e che Stefano era stato simpatico. Oggi mi trovo ad ascoltare tutta un’altra storia, dopo che per anni io e la mia famiglia abbiamo rincorso verità”.

Lo stesso Maresciallo sconvolto per la crudeltà di cui era stato vittima Cucchi ha deciso di coprire i carabinieri colpevoli di quell’ingiustificata violenza, una decisione che Ilaria non riesce a perdonare: “Io ritengo Mandolini il principale responsabile morale di questi anni di attesa della verità”.