Volevano truccare l’autopsia, arrestati
Emerge un retroscena incredibile nella vicenda di Sana Cheema, la 25enne pakistana assassinata brutalmente dalla sua famiglia perchè contraria alle nozze combinate. Stando a quanto riportato dal quotidiano “Il Giorno”, un personaggio molto vicino alla famiglia della povera giovane avrebbe elargito una “mazzetta” per truccare l’esito dell’autopsia sul corpo della 25enne.
L’individuo avrebbe allungato ad un poliziotto e a un dipendente del laboratorio di scienze forensi una cifra pari a 7400 euro. Tuttavia, il piano è saltato: l’autopsia ha infatti stabilito che la ragazza aveva l’osso del collo rotto, segno evidente che era stata effettivamente strangolata dal padre e dal fratello.
Il direttore del laboratorio: “Impossibile falsare i referti”
A quel punto, il personaggio che ha versato la tangente ha deciso di vendicarsi del poliziotto e del dipendente del laboratorio – che avevano deciso di non restituire la somma, ndr – facendo emergere tutti i dettagli della tentata corruzione. Per questo le forze dell’ordine hanno provveduto ad arrestare un vice ispettore di polizia ed un dipendente dell’ Agenzia di Scienze forensi del Punjab (Pfsa).
Il direttore del laboratorio ha poi chiarito che il tentativo non sarebbe mai potuto andare a segno. “Da noi è impossibile falsare i referti, siamo un istituto all’avanguardia”. Nel frattempo rischia di finire dietro le sbarre anche la madre di Sana, colpevole di aver coperto il delitto.