Mohamed Salah, l’infortunio è un “castigo divino”
Tutti gli appassionati di calcio si chiedono come sarebbe finita la finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool se Mohamed Salah fosse rimasto in campo fino alla fine. Invece l’attaccante dei Reds ha dovuto abbandonare la contesa a metà del primo tempo in seguito ad un vero e proprio “placcaggio” da parte del difensore dei Blancos, Sergio Ramos, che ha fatto precipitare al suolo l’egiziano procurandogli un brutto infortunio alla spalla.
Salah ha stretto i denti provando a restare in campo, ma il dolore era troppo forte per proseguire. Il resto è cosa nota: il Real si è aggiudicato la sua terza Champions consecutiva, la quarta in 5 anni, sconfiggendo il Liverpool per tre reti a una. Ma resterà sempre il rammarico per non aver visto in campo l’uomo che ha trascinato i Reds in finale, segnando ben 11 gol nella competizione.
“Non doveva interrompere il Ramadan”
Uno scherzo del destino, quindi, ma per qualcuno si tratta di un “castigo divino”. E’ quanto affermato da un imam del Kuwait, convinto che l’egiziano sia stato punito per non aver rispettato i precetti del Ramadan. Mubarak al-Bathali si è affidato a Twitter per esprimere il suo pensiero: “Disputare una partita di calcio non è una scusa legittima per interrompere il digiuno durante il mese sacro”, le parole dell’imam.
Sempre via Twitter, il predicatore ha aggiunto che Salah “è un uomo virtuoso” e saprà riscattarsi se chiederà perdono. “La porta del pentimento è sempre aperta”.