La Nasa è dotata di strumentazioni così all’avanguardia da poter individuare e monitorare asteroidi di enormi dimensioni. Meno percettibili sono gli asteroidi più piccoli, quelli che potrebbero distruggere intere città ma non il nostro intero pianeta. È il caso di un asteroide scoperto il 2 giugno scorso e precipitato sul nostro pianeta poche ore dopo.
La scoperta dell’asteroide avvenuta poche ore prima dell’impatto
L’asteroide incriminato, denominato 2018 LA, è stato segnalato dalle strumentazioni in uso nell’ambito del Catalina Sky Survey dell’Università dell’Arizona. Si tratta del terzo caso in assoluto di un asteroide che viene scoperto a poca distanza dalla Terra e poche ore prima dello schianto con il nostro pianeta. L’asteroide è stato individuato nel corso della mattinata del 2 giugno, quando si trovava ad una distanza dalla Terra similare a quella che esiste tra la Luna e la Terra. I dati così raccolti dalla Nasa sono stati inviati a Cambridge, affinchè presso il Centro per i Corpi Minori si potesse avere una stima indicativa della sua traiettoria. I calcoli realizzati da Cambridge sono stati poi confermati dal Centro per gli Studi degli Oggetti Vicini alla Terra del JPL. I telescopi impiegati nell’ambito del progetto Atlas hanno ristretto il campo ad una zona geografica precisa per l’impatto: il Sudafrica.
L’asteroide è caduto in Sudafrica (senza conseguenze)
Per il nostro pianeta, per fortuna, nessun problema da rilevare: l’asteroide, comunque molto piccolo se si considerano i suoi soli 2 metri di diametro, si è disintegrato immediatamente non appena è entrato in contatto con l’atmosfera terrestre. I suoi frammenti sono piovuti dal cielo e sono finiti in Sudafrica intorno alle ore 19:00 (ora italiana) del 2 giugno, confermando tutti i calcoli matematici degli esperti. Quello dell’asteroide 2018 LA è il terzo caso in assoluto di un asteroide che viene scoperto a poca distanza dalla Terra e a sole poche ore dallo schianto con il nostro pianeta, così come ha confermato l’astrofisico Gianluca Masi (responsabile Virtual Telescope).
Maria Mento