Norman, realizzata la prima intelligenza artificiale psicopatica

norman Norman, l’intelligenza artificiale “psicopatica”

La dedica non poteva che essere per Norman Bates, l’assassino di Psycho, il celebre thriller passato alla storia del cinema. La prima intelligenza artificiale ufficialmente psicopatica, realizzata dal Mit di Boston, si chiama proprio come l’affittacamere omicida interpretato da Anthony Perkins, e si pone come obiettivo la verifica dell’influenza sul risultato finale da parte dei dati con cui viene addestrata l’intelligenza.

In sostanza, l’algoritmo che ha dato vita a Norman riesce ad osservare una foto e capirne i contenuti servendosi di un database ottenuto da immagini precedenti. All’intelligenza artificiale psicopatica sono state mostrate immagini di persone morenti, mentre quella “normale” è stata allenata con foto comuni di persone e animali.

Norman vede scene di morte nelle macchie d’inchiostro

In seguito, entrambe sono state sottoposte al test di Rorschach, in cui viene chiesto di interpretare delle macchie di inchiostro indistinte per valutare la personalità. Ne è venuto fuori che l’intelligenza normale interpretava ogni macchia con scene di vita comune, come gli uccellini su un ramo, mentre quella psicopatica individuava scene inquietanti, come un uomo ucciso da una mitragliatrice o colpito da una scarica elettrica.

Sul sito, gli sviluppatori dell’algoritmo spiegano lo scopo dello studio: “Norman nasce dal fatto che i dati che vengono usati per addestrare un algoritmo influenzano significativamente il comportamento. Quindi quando le persone parlano di algoritmi ‘razzisti’ o ‘scorretti’ – affermano gli ideatori – il problema non è nell’algoritmo in sé, ma nei dati usati”.