Conte zittito da Di Maio in parlamento
In attesa del voto di fiducia il premier Giuseppe Conte ha replicato alle accuse dell’opposizione che hanno fatto notare come l’attacco nei confronti del Presidente della Repubblica abbia scatenato una reazione violenta sui social, dove sono state addirittura scomodate delle vittime di mafia. Di fronte alla camera il presidente del Consiglio ha dichiarato pubblicamente la sua solidarietà al Presidente Mattarella per quanto successo sui social dopo il veto su Savona all’Economia. In quei giorni, infatti, diversi utenti hanno inveito contro Mattarella arrivando persino ad affermare che la mafia aveva ucciso il fratello sbagliato. A riguardo Conte ha dichiarato: “Una delle cose che mi ha addolorato maggiormente è stato quando nei giorni scorsi c’è stato un attacco alla memoria di un suo congiunto”.
Una dichiarazione dovuta che non avrebbe avuto risalto se dopo, in un fuori onda, non si fosse verificata una scena che potrebbe dimostrare la sudditanza di Conte nei confronti di Di Maio. Poco dopo aver finito l’intervento, infatti, il premier si gira verso Di Maio e gli chiede: “Posso dire che..”, questo però con un cenno impercettibile del capo e con voce bassa gli nega la possibilità con un secco “No”. Parrebbe evidente da questo siparietto che ogni decisione e ogni discorso pronunciato da Conte debba prima essere approvato dal leader del Movimento 5 Stelle. Anche se in molti sul web, dove il video è diventato virale, cercano di giustificare l’accaduto con l’inesperienza del professore che, in questi primi momenti alla camera, necessita di un supporto.
La reazione della Camera alla gaffe del Premier
Dopo la secco diniego di Di Maio, Conte è apparso frastornato: mentre era alla ricerca dei fogli giusti per proseguire il suo discorso ed il vice premier è stato costretto a ricordargli che il microfono era aperto e che avrebbe fatto meglio a cominciare a parlare: “Vai, te li cerco io…”, dice il leader pentastellato per smuovere il momento di stallo. A questa piccola gaffe se n’è aggiunta una seconda che ha mandato su tutte le furie parte del senato: il premier ha infatti dimenticato il nome del fratello di Mattarella ucciso dalla Mafia.
L’intervento successivo di Delrio (deputato del PD) è infatti durissimo prima a ricordato che il fratello di Mattarella si chiamava Piersanti quindi ha detto a Conte: “Non faccia il pupazzo nelle mani dei partiti. Ci faccia un piacere, riprenda il programma e lo riscriva, rifaccia di suo pugno la lista dei ministri”.