Brutalmente picchiata e scaraventata da un’auto in corsa: così è morta Angjela Meçani

Si chiamava Angjela Meçani, aveva 20 anni e probabilmente “esercitava la professione” di prostituta. La giovane è morta ieri sera nel torinese per mano di un brutale assassino, sulle cui tracce si sono subito messi gli inquirenti.

Picchiata e scaricata in strada: gli ultimi istanti di vita di Angjela Meçani

Il brutale pestaggio a cui è stata sottoposta Angjela Meçani risale a sabato sera. La ragazza è stata prima picchiata a sangue e poi scaraventata in strada da un’automobile in piena corsa; la vettura stava percorrendo un tratto di strada collocabile tra Stupinigi e La Loggia. Trasportata d’urgenza all’Ospedale Santa Croce di Moncalieri, Angjela Meçani è sopravvissuta soltanto un giorno; la giovane si è spenta ieri sera, intorno alle 20:00, soprattutto a causa delle lesioni agli organi interni riportate nella rovinosa caduta in velocità. Sul luogo del fattaccio è giunta la Polizia Stradale.

Torino, un testimone ha avvertito la Polizia

Alla caduta della giovane dall’abitacolo, scatenata dalla spinta del suo assassino, ha assistito anche un testimone che ha subito avvertito la Polizia, raccontando che qualcuno aveva spinto una ragazza da una vettura per poi scappare. Di certo, un delitto non perfetto viste e considerate le “tracce” che si è lasciato dietro l’aggressore di Angjela. Della ragazza albanese, al cui capezzale non si è presentato nessuno, si sa ancora poco e non si sa nemmeno se si stia parlando di uno o di più assassini. Probabilmente, come già accennato, lavorava sulla strada. Verso l’ambiente della prostituzione hanno deciso di indirizzare le indagini gli inquirenti. Angjela Meçani potrebbe aver avuto la sfortuna di incontrare il cliente sbagliato e forse si è ribellata e, nel tentativo di fuggire ai suoi sfruttatori, ha subìto una punizione che le è costata la vita. Gli inquirenti si stanno dedicando, tra le altre cose, al controllo delle registrazioni dei nastri delle telecamere che sono disposte in quel tratto di strada. La speranza  è quella di riuscire a captare qualche frame che inquadri la macchina, la stessa ragazza o addirittura il volto (o i volti?) dell’assassino (o degli assassini?).

(Foto d’archivio)

Maria Mento