Terremoto Roma, nove arresti per la costruzione del nuovo stadio. Ma Pallotta è fiducioso: “Non dovremmo avere problemi”

Ancor più che in Danimarca, c’è del marcio (ancora una volta, ahinoi) a Roma.

In seguito all’operazione “Rinascimento”, coordinata dalla Procura della Capitale, nove persone sono state arrestate all’alba dal Nucleo investigativo del Comando provinciale Carabinieri di Roma per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive (alle persone coinvolte sono stati contestati anche un’altra serie di reati contro la Pubblica amministrazione, come riportato da diverse fonti online, tra cui Ansa e Repubblica.it). Secondo quanto riportato da ‘Il Sole 24 Ore’, gli indagati complessivi sono 27.

L’operazione è sorta nell’ambito della realizzazione del nuovo stadio della Roma e vede coinvolti Luca Parnasi, proprietario della società che sta realizzando il progetto, e cinque suoi collaboratori oltre Luca Lanzalone, presidente Acea che ha seguito, per la giunta cinquestelle, il dossier sulla struttura (che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle), Adriano Palozzi (vicepresidente del Consiglio Regionale, di Forza Italia), Michele Civita (ex assessore regionale all’Urbanistica, del Pd). Netta la posizione del Sindaco Virginia Raggi che ha preso prontamente posizione: “Aspettiamo di leggere le carte, noi siamo per la legalità, chi ha sbagliato pagherà”.

Nonostante il terremoto giudiziario, il presidente dei giallorossi Pallotta s’è mostrato fiducioso sul fatto che il progetto (fondamentale per il prosieguo dell’avventura dell’imprenditore italo americano alla guida della squadra capitolina) vada avanti: “Non so tutto quello che sta succedendo, l’ho letto dalla stampa, ma la Roma è estranea. Dal mio punto di vista la Roma non c’entra, costruiremo lo stadio. Tutti vogliono lo stadio, costruiamolo. Tutto doveva essere trasparente, la Raggi ha detto che sarebbe andato tutto ok e così è stato. Non dovremmo avere problemi“, sono le parole di Pallotta riportate da calciomercato.com.