Pedofilia, è shock nel mondo della scuola: un insegnate è finito in manette

Ha compiuto atti di natura sessuale con bambine dell’età oscillante tra gli 8 e i 13 anni. L’autore dell’insano gesto, però, non è soltanto identificabile come pedofilo: si tratta di un insegnante che esercitava in privato e le vittime erano sue allieve.

Milano, insegnante finito in manette per pedofilia: ha anche una figlia

Le sue vittime predilette erano ragazzine che hanno la stessa età di sua figlia. Lui, un uomo di 50 residente a Milano e con una famiglia sulle spalle, ha esercitato fino a poco tempo fa il mestiere di insegnante. Ha impartito lezioni private fino a quando non è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese. Le accuse a suo carico sono pesantissime e parlano di pedofilia. Le indagini degli inquirenti sono scattate grazie ad una denuncia formalizzata dal padre di una delle vittime dell’uomo, presentata in Procura nel corso dello scorso mese di gennaio. La cosa è ancora più inquietante se si pensa che è stato proprio grazie al suo ruolo d’insegnante se il pedofilo ha avuto la possibilità di entrare in contatto con un numero elevato di possibili altre vittime.

Milano, le indagini che hanno portato all’arresto del pedofilo

La denuncia ha fatto scattare tutta una serie di misure ed indagini volte a smascherare l’operato del pedofilo. L’uomo è stato tenuto sotto controllo tramite pedinamenti tradizionali, intercettazioni ed interrogatori dei testimoni che nel frattempo sono stati individuati. Tutti questi movimenti degli inquirenti hanno aiutato a ricostruire il modus operandi del pedofilo, lento ma studiato in modo tale da andare a colpo sicuro sulle prede puntate. Le ragazzine che sarebbero dovute finire nella sua rete erano compagne di scuola della figlia. Proprio in ambiente scolastico l’uomo le irretiva con la scusa di dar loro delle ripetizioni private nelle materie scolastiche nelle quali mostravano di avere delle carenze. L’adescamento delle vittime avveniva anche tramite profili social, prima con complimenti che- nella mente dell’uomo- sarebbero dovuti passare per innocenti al fine di non mettere in allerta le bimbe. I casi di violenza accertati con sicurezza sono tre: si tratta di tre bambine davanti alle quali l’uomo avrebbe compiuto atti di autoerotismo. Pare che, fortunatamente, nessuna delle ragazze si sia fatta toccare dall’aguzzino.

Maria Mento