Bergamo. Il mondo dell’insegnamento è finito ancora sotto i riflettori, e questa volta non per gli esami di maturità che si stanno svolgendo in questi giorni. In un paesino della provincia bergamasca sono stati accertati dei fatti di cronaca che purtroppo coinvolgono un minore. Un’insegnante di lettere è stata accusata di aver avuto rapporti sessuali con un suo alunno quattordicenne ma per questi atti è stata condannata soltanto agli arresti domiciliari.
La tresca scoperta grazie a dei pedinamenti ed intercettazioni
Un’insegnante di lettere di 40 anni, separata dal marito e madre di due figli, ha intrecciato una relazione a suo dire amorosa e non sessuale con un ragazzino di appena 14 anni. Tra i due ciò che sconvolge non è la differenza d’età di 26 anni in sé, quanto il fatto che una donna abbia deciso di rivolgere le sue attenzioni nei confronti di un ragazzo che è poco più di un bambino. La donna, a quanto sembra, non ha costretto il ragazzo a compiere atti sessuali con lei ma, per le disposizioni stabilite dalla legge in materia di rapporti sessuali con minori e di età del consenso, la donna ha commesso un reato e per lei è scattato l’arresto che si è tradotto in arresti domiciliari. I domiciliari sono stati decisi dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) che ha stabilito questa mossa per evitare che gli incontri tra i due continuassero anche alla fine della scuola. Del ragazzino coinvolto nella vicenda non sono state diffuse le generalità e questo per meglio tutelarlo. Il giovane, alle prese con gli esami di terza media, verrà presto ascoltato. L’insegnante è stata sospesa dal servizio e né i suoi colleghi né il suo avvocato hanno rilasciato dichiarazioni a mezzo stampa. A parlare della vicenda, definita dagli inquirenti come “una relazione affettiva con atti sessuali”, è stato il Corriere della Sera. È stato anche diffuso il contenuto di alcuni messaggi inviati dalla donna al ragazzo: negli sms la professoressa dichiara di amarlo e di essere la sua fidanzata. La relazione è andata avanti per dei mesi ed è stata scoperta grazie ad intercettazioni e pedinamenti condotti dopo l’arrivo di una segnalazione.
Atti sessuali con minori: cosa dice la legge
I rapporti sessuali con minori sono praticamente vietati dalla legge fino al compimento dei 14 anni da parte del soggetto minorenne. Dal compimento dei 14 anni in poi si entra nell’età del consenso– da non confondere con la maggiore età- che per la legge corrisponde ad un momento a partire dal quale il minore è capace di disporre della propria libertà sessuale comprendendo appieno il valore del consenso espresso in questi casi. Ciò significa che nel caso in cui il minore abbia un’età inferiore a 13 anni il suo consenso sessuale, anche se dato, non viene ritenuto valido per legge. Nel caso in cui l’adulto coinvolto sia un genitore o un insegnante la legge vieta rapporti con minori fino al raggiungimento dei 16 anni di età da parte di questi ultimi, pertanto la professoressa di lettere accusata avrebbe infranto le norme stabilite dalla legge per la sua categoria professionale.
(Foto d’archivio)
Maria Mento