Lo scontro verbale che ha coinvolto il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e lo scrittore Roberto Saviano, minacciato di esser privato dalla scorta che lo protegge, ha creato dibattito un po’ in tutti i programmi televisivi dedicati alla politica. Sulla questione si è espresso anche Marco Travaglio che- ospite della trasmissione condotta da Lilli Gruber su La7- ha attaccato duramente Matteo Salvini, ai suoi occhi colpevole di volersi fare padrone della situazione a suon di minacce.
Le dure parole di Marco Travaglio nei confronti di Salvini
Marco Travaglio ha detto la sua, nel corso di una puntata di Otto e mezzo, sul durissimo scontro- farcito di pesantissimi botta e risposta- che ha coinvolto Matteo Salvini e Roberto Saviano. Matteo Salvini ha minacciato lo scrittore, affermando che si valuterà se togliergli o meno la scorta, e Roberto Saviano ha risposto definendo il Ministro “un ministro della malavita” e aggiungendo di non avere paura di lui. Travaglio, a prescindere da come si sia poi espresso Saviano, ha condannato le frasi di Salvini per delle ragioni specifiche. “È una cosa indegna che il ministro dell’Interno si comporti come fosse il padrone dello Stato in grado di ricattare le persone: se sei d’accordo con me ti proteggo la vita, se non sei d’accordo con me ti metto in pericolo la vita. è una cosa semplicemente inaudita quella che ha detto e non è nemmeno la prima volta che la dice. È la prima volta che la dice come Ministro dell’Interno, quindi suona ancora più minacciosa. Non vuol dire che Saviano abbia sempre ragione: uno può rispondere a Saviano con i fatti, con le proprie ragioni, se ne ha, senza minacciargli di levargli la scorta. (…) Con le scorte non si scherza.”. La scorta assegnata a Saviano, così come quelle assegnati ad altri personaggi giudicati in pericolo di vita, non è un qualcosa che si può togliere così, da un giorno all’altro, e soprattutto queste sono cose che non può decidere un ministro, scavalcando le autorità competenti.
Lo scontro Saviano-Salvini va avanti già da settimane
A scatenare la bufera il comportamento tenuto dal neoministro nei confronti dei migranti, della nave Aquarius e delle Ong. Roberto Saviano, agli inizi di giugno, lo aveva accusato di voler far affogare della persone, e aveva lanciato un appello in cui chiedeva venissero disattese le dritte date dallo stesso Salvini in merito. Matteo Salvini non è rimasto guardare e ha presentato querela contro lo scrittore. Non da ministro, ha tenuto a far sapere, ma come papà. Da lì lo scontro è degenerato fino agli ultimi sviluppi. A sostegno dello scrittore si è schierato anche il Presidente della Camera Fico, il quale ha dichiarato che “L’Italia è il Paese che ha nel suo ventre tre fra le più grandi organizzazioni criminali internazionali: mafia, camorra, ‘ndrangheta. Tutti i cittadini, gli imprenditori e gli intellettuali che hanno avuto il coraggio di denunciare e opporsi alla criminalità organizzata devono essere protetti dallo Stato”.
Maria Mento