Colpevoli di abbaiare troppo: due cani bruciati vivi nella loro cuccia

Sondrio (Lombardia). Due cagnolini di quattro e sei anni, uno spinone e una femmina di segugio, sono stati bruciati vivi da una o più persone ignote nella notte del 24 giugno. L’orrenda scoperta dei corpi dei due animali è stata fatta la mattina successiva dai padroni, una coppia di coniugi.

Bobo e Lea, due cagnolini uccisi perché abbaiavano troppo

Abbaiavano troppo e per questo andavano eliminati. Sarebbe questo il movente- o almeno questo è quello che sospettano i proprietari- che avrebbe spinto una o più persone ancora ignote ad appiccare il fuoco che ha distrutto la cuccia di Bobo e Lea, rispettivamente uno spinone e una femmina di segugio; il fuoco non ha avuto pietà dei due animali che sono morti bruciati vivi. La cuccia, posizionata all’esterno della casa, è andata completamente distrutta. Ci troviamo in provincia di Sondrio, nel centro di Albaredo, e a fare l’orrenda scoperta sono stati due coniugi che erano anche i proprietari dei cani. Secondo delle testimonianze certe, l’incendio sarebbe stato appiccato tra le ore 02:30 e le ore 05:30 della notte della domenica appena trascorsa. Andrea Ravelli e sua moglie hanno sporto denuncia contro ignoti presso la stazione dei Carabinieri di Morbegno e hanno allertato anche l’Enpa di Sondrio. I Carabinieri porteranno avanti un’inchiesta.

L’appello dei proprietari su Facebook: “Chi sa qualcosa parli”

Chi conosce l’identità dell’aguzzino che ha tolto la vita a Bobo e Lea, o sia in possesso di informazioni utili, parli. Questo è quanto hanno chiesto i proprietari dei due cani bruciati vivi tramite un appello lanciato su Facebook e nel quale si può anche leggere che “chi ha commesso questa meschinità non può considerarsi una persona ma chiamarlo bestia sarebbe un’offesa verso i nostri cani. Chi ha ucciso questi animali per cattiveria gratuita merita disprezzo”. Un messaggio pieno di dolore per gli amici a quattro zampe perduti da poco ed anche pieno di astio nei confronti di chi possa essere capace di compiere tali azioni. Non si conosce ancora chi sia l’autore (o gli autori) del folle gesto. Si sa che l’assassino dei due animali ha utilizzato molti litri di combustibile, tanto che il fuoco non solo ha completamente distrutto la cuccia di legno che ospitava Bobo e Lea- lasciando la struttura metallica in bella vista- ma ha anche aggredito parte delle piante dell’orto circostante. Un lavoro che sembra essere stato portato a termine in modo tale da esser sicuri da non lasciare scampo alcuno ai poveri animali.

Maria Mento