Scrive su Twitter: “Tagliamo la gola a Boldrini e Saviano”, ma la ex Presidente della Camera non gliela fa passare liscia

laura boldrini
laura boldrini
C’è chi non ha ancora molto chiaro che la comunicazione mediata attraverso computer (o smartphone) è come la comunicazione face to face: anche scrivendo dinnanzi ad uno schermo ci rivolgiamo a persone in carne ed ossa e tutto ciò che scriviamo ha quindi delle conseguenze.

Sicuramente il concetto non era chiaro ad un odontotecnico piemontese che – venerdì 22 giugno – ha pensato bene di postare su Twitter il seguente cinguettio (fa quantomeno sorridere che un cinguettio possa veicolare contenuti così rabbiosi): “#Tagliamo la gola a Boldrini e Saviano”. Salvini aveva appena minacciato Saviano, nemmeno troppo velatamente, durante ‘Agorà’, ipotizzando di togliergli la scorta: “Saranno le istituzioni competenti a valutare se corre qualche rischio, anche perché mi sembra che passi molto tempo all’estero”. Dopo le parole di Salvini era giunta la solidarietà della ex Presidente della Camera. Una solidarietà che evidentemente non è andata giù all’odontotecnico torinese che ha così deciso di esporsi su Twitter scrivendo il succitato Tweet.

Un Tweet che ha scatenato l’indignazione di molti utenti del social, che hanno iniziato a rilanciare lo screenshot accompagnato dall’hashtag #risorsesalviniane (chi di risorse ferisce…).

A nulla sono così servite la rimozione dello stesso e la cancellazione del profilo da Twitter: nonostante le “scuse” dell’uomo attraverso un’intervista a Repubblica (“La Boldrini ha rotto le scatole, però questa volta mi è scappata la mano”, ha dichiarato), la Boldrini ha deciso di querelare l’uomo, – e sarebbero centinaia se non migliaia le persone che meritano sorte analoga (giacché non credo funzioni il punirne uno per educarne cento), spiegando così la propria posizione: “Il signore che minaccia di tagliare la gola a me e a Saviano fa l’odontotecnico, vota e sostiene Matteo Salvini, condivide con lui idee, valori e modalità di espressione, aggressive e violente. Ma c’è un’altra cosa ancora che li accomuna: quando si trovano di fronte alle loro responsabilità tendono a scappare perché incapaci di gestire le situazioni che creano con le loro sparate. Leggete questo articolo, adesso il leghista chiede scusa per paura che io lo denunci. Come accaduto a quanti mi hanno riservato minacce e insulti, anche lui sarà querelato”.