Bangladesh la protesta studentesca finita in strage, ecco perché nessuno ne parla
Attraverso i soliti canali d’informazione come radio, giornali e televisioni non è giunta alcuna notizia sui disordini repressi duramente dalla polizia in Bangladesh. Questo perché il governo del Paese asiatico ha volutamente impedito la diffusione delle notizie dopo che quelle relative ai primi scontri erano saltate fuori attraverso internet, limitando la capacità di connessione dei propri cittadini. Questo è quanto emerge su canali alternativi come Reddit e quanto fatto emergere nelle scorse ore dal ‘New York Times‘ e dalla ‘CBS‘.
Bangladesh: la protesta studentesca contro gli incidenti stradali e gli scontri
Lo scorso 29 luglio due studenti vengono travolti ed uccisi a Dacca da un autobus turistico che cercava di sopravanzare un competitor nel tentativo di accaparrarsi i clienti. Una situazione per noi assurda ma che in Bangladesh è all’ordine del giorno. L’ennesima strage stradale (nel solo 2017 sono state 7.400 le vittime di incidenti e 16 mila i feriti) ha convinto gli studenti a scendere in piazza per manifestare contro il governo: sono stati organizzati blocchi agli incroci, sit-in in mezzo alle strade trafficate, gli studenti hanno fermato gli autisti che andavano contromano e quelli senza regolare permesso.
La protesta pacifica era prevista ad oltranza, finché il governo non avesse deciso di porre rimedio ad un problema annoso che merità la dovuta attenzione. Sabato 4 agosto, alla manifestazione si unito il gruppo Bangladesh Chhatra League, da molti ritenuto un gruppo di giovani assoldati dal governo per i lavori sporchi. La BCL ha cominciato ad aggredire gli studenti pacifici e con lo scoppiare degli scontri la polizia ha cominciato a caricare la folla gettando nel mezzo anche lacrimogeni e proiettili di gomma per disperderla.
La repressione sfugge di mano: morti, feriti e stupri. Il governo censura internet
La repressione voluta dal governo è sfuggita di mano e su internet sono cominciate le denunce per stupro e aggressioni immotivate e qualcuno ha cominciato a parlare di omicidi. La sera stessa tutti i cittadini bangladesi si rendono conto che le linee telefoniche sono intasate e che non gli è possibile navigare su internet. Si pensa ad un guasto, ma il malfunzionamento dura oltre 24 ore ed il giorno seguente un operatore della compagnia telefonica nazionale (rimasto anonimo) ha confessato che il rallentamento è stato chiesto alla compagnia dal governo per evitare che ulteriori notizie uscissero dal Paese.
La censura, però, non ha fermato il fluire di informazioni che sono pervenute in occidente grazie a Reddit, dove gli utenti hanno condiviso immagini e video delle violenze. Immediata la risposta del web che ha fatto partire delle campagne e petizioni con l’hashtag #RebootBangladesh per diffondere nel mondo quanto successo.