Satellite Nasa individua un rogo in mezzo all’oceano
In un video pubblicato sul web nelle scorse ore è possibile osservare la presenza di una potente fonte di fuoco proveniente dall’oceano che bagna le coste del sud America. L’inusuale fonte di calore è stata individuata grazie al (Viir) un satellite utilizzato dalla Nasa e dal Nao per sorvegliare l’insorgenza di incendi e attività vulcaniche nel continente americano. Dalle immagini è possibile vedere i due continenti e la zona circostante, sopra di esse dei puntini rossi che stanno ad indicare tutte le fonti di calore presenti su di essi.
A largo della costa dell’Argentina si nota un grosso punto rosso la cui origine è inspiegabile. In quella zona, infatti, non sono presenti basi sottomarine né vulcani attivi, dunque l’origine del calore è di provenienza ignota. La strana circostanza ha ovviamente attirato la curiosità dei cospirazionisti, i quali si sono lanciati in ipotesi alquanto inverosimile che, per una volta almeno, non comprendono l’attività sul nostro pianeta di intelligenze aliene. Se Tyler Glockner sul suo canale ‘Secure 10‘, si limita a spiegare che: “Non sappiamo di cosa si possa trattare”, aggiungendo una spiegazione di quanto si vede nella mappa: “Si tratta di una fonte di calore che proviene dalle profondità dell’oceano”, c’è chi fantastica e scrive: “Scommetto che si tratta della traccia di un sottomarino nucleare russo o cinese” oppure: “Non può trattarsi di una base sottomarina?”.
Gli esperti spiegano la fonte di calore in mezzo all’oceano
Esclusa la possibilità che si tratti di un vulcano sommerso (non ve ne sono in quella zona) o che possa essere il risultato dell’emissione di gas naturale (anche questo impossibile poiché tali emissioni si verificano solo nei pressi della costa), gli esperti sostengono che si possa trattare di un falso segnale. A sostenerlo con decisione è l’esperta dell’Universidad Mayor Patricia Oliva che afferma con sicurezza: “Si tratta quasi sicuramente del Sama”. Il sama altro non è che una zona della terra in cui le radiazioni delle fasce di Van Allen (sacche di particelle cariche che vengono trattenute nella magnetosfera terrestre dalla forza di Lorentz) sono più vicine alla superfice terrestre (circa 200 chilometri).
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