Il capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle Rocco Casalino torna a far parlare di sé ed ancora una volta accade per delle dichiarzioni quantomeno discutibili.
Dopo alcune uscite scomposte con diversi giornalisti italiani (ricordiamo le parole di Rocco all’indomani della tragedia del crollo di Ponte Morandi), stavolta sono delle dichiarzioni di quando era più giovane a far discutere.
Nel corso di una sorta di speech in una scuola, Casalino s’è trovato a parlare di anziani, bambini e persone affette dalla Sindrome di Down, mostrando una grandissima umanità: “Non ho nessuna voglia di relazionarmi a loro, non ho nessuna voglia di aiutarli, poveretti che gli è capitata ‘sta cosa”. Casalino ha quindi aggiunto: “E’ come a te che fa schifo il ragno, a me è così. Mi danno proprio fastidio. Mi dà imbarazzo. Non mi va di stare dietro ai vecchietti, ai bambini, ai down“.
Di seguito il video, rilanciato ieri da Dagospia (che è sempre attento alle mosse dell’ex GF):
D’altra parte, Rocco Casalino è lo stesso che – ai tempi del post Grande Fratello – s’esprimeva in questi termini su poveri, neri e rumeni (e il oro diverso odore):
Un senatore PD – Edoardo Patriarca – ha quindi così commentato: “Le cose sono due: o Casalino quando offendeva persone con la Sindrome di Down, anziani e bambini non era in sé, e allora ha bisogno di un ottimo psicologo; oppure crede davvero a quello che dice e allora non può stare a Palazzo Chigi. Non è la prima volta che lo sentiamo pronunciare frasi offensive e discriminatorie; l’imbarazzo di Conte si palesi in un licenziamento per il portavoce di Palazzo Chigi”.
In realtà, come fatto notare da NeXtQuotidano (testata che, di norma, non è molto clemente con il Movimento) non s’è trattato di un accesso di classismo:
Davvero è stato possibile che un personaggio televisivo – all’epoca appena uscito dal Grande Fratello – come Casalino potesse andare in una scuola e dire certe cose davanti ai ragazzi? Qual era il valore educativo di avere Casalino in classe? Che scuola era? Un indizio sul tipo di “lezione” ce lo dà la scritta sulla lavagna alle spalle dell’amabile Rocco “Centro Teatro Attivo“. Basta una semplice ricerca su Google per trovare – sempre su Dagospia – una lettera di Casalino datata maggio 2017 l’ormai capo della comunicazione del M5S spiega che «13 anni fa frequentavo il “Centro Teatro Attivo” di Milano. In un corso di recitazione si sviluppò lo studio dei personaggi e a me fu affidata l’interpretazione di un personaggio snob, classista, xenofobo e omofobo».