Piramidi di Giza costruite 5mila anni prima rispetto alla datazione proposta? Il mistero continua

Sono tra i monumenti più spettacolari ed antichi del pianeta, e addirittura la Piramide di Cheope è l’unica meraviglia del mondo antico ad essere giunta quasi intatta nella sua struttura sino a noi.

Innumerevoli sono le teorie che sono state formulate, nel corso del tempo, sulle enigmatiche Piramidi di Giza (qualche tempo fa abbiamo parlato, nello specifico, delle ultime supposizioni formulate sulla Grande Sfinge: qui il link al nostro articolo): quando e come sono state costruite? A quale dinastia faraonica si devono attribuire?

Ebbene, secondo una recente proposta– formulata da uno storico anglosassone- le Piramidi sarebbero state innalzate ben 5mila anni prima rispetto alla datazione canonica che viene comunemente accettata (XXV secolo a.C., .

Le Piramidi di Giza costruite 5mila anni prima del XXV secolo a.C.: ecco la teoria di Matt Sibson

Lo storico Matt Sibson ha lanciato la bomba: le Piramidi di Giza non sarebbero state costruite intorno al 2500 a.C., come dicono i libri di storia, ma risalirebbero a ben 5mila anni prima. Matt Sibson è lo stesso studioso anglosassone che recentemente ha rilasciato delle dichiarazioni sulla presunta scoperta della leggendaria Atlantide (qui il link al nostro articolo per approfondire quest’altra vicenda).

È Ancora il Daily Star Online ad aver raccolto le confessioni dello studioso: “Se si guarda la seconda piramide, non la Grande Piramide, ma la piramide di Kefren, si vede che c’è un muro intorno ad essa. Il muro sembra piatto e naturale, ma se si guarda un angolo a sud-ovest, sembra che sia stato ricoperto di argilla. E dove la finitura liscia muore, rimane un muro molto, molto alterato. Il muro è parte del fondamento della piramide, è la prima cosa tagliata, quindi sappiamo che doveva essere precedente a livello costruttivo. Quindi sembra che il muro sia stato molto alterato prima che si iniziasse a costruire la piramide reale anni dopo, aggiungendo argilla alla cima“.

La teoria di Matt Sibson è lineare: gli Egizi avrebbero semplicemente completato delle strutture preesistenti– come sembrerebbe appunto essere preesistente il muro preso ad esempio dal ricercatore- ottenendo delle costruzioni dalla forma piramidale che ben conosciamo.

Un’altra prova che sosterrebbe le sue teorie, e che il 36enne anglosassone ha condiviso con i followers attraverso il suo canale YouTube, riguarderebbe l’erosione del muro, derivata dal lavoro di livellamento naturalmente compiuto dalle piogge.

Ma le piogge, nel 2500 a.C., non erano così frequenti da poter causare tali danni: cosa che invece sarebbe stata possibile nell’8000 a.C., e quindi circa 5mila anni prima.

Maria Mento

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