Attentato Kamikaze alla cerimonia religiosa: il bilancio parziale è di 40 vittime
La guerra in Medio Oriente portata avanti da Stati Uniti e Russia contro il Califfato ha ridotto di molto la minaccia dell’Isis in occidente (per quanto tempo?), ma la situazione nei territori di fede islamica continua ad essere instabile e le popolazioni locali ne patiscono le conseguenze. Ne sanno qualcosa i cittadini di Kabul che quest’anno hanno subito diversi attacchi kamikaze da parte della frangia locale dell’Isis, intenzionata a spaventare i fedeli musulmani che appoggiano il governo istituito dagli Stati Uniti.
Secondo quanto riferito dal Ministero della Sanità afghana, quest’oggi è stato portato a termine il terzo attentato terroristico del 2018. A farne le spese sono stati i fedeli sunniti che si erano riuniti quest’oggi in una sala per commemorare l’anniversario della nascita del profeta Maometto. L’attentatore si è mischiato ai fedeli ed una volta che tutti si sono giunti in preghiera si è fatto saltare in aria causando una strage. Al momento il bilancio delle vittime accertate è di 40 persone (41 i feriti), ma secondo la stampa locale il numero è destinato a salire dato che al momento dell’attentato kamikaze erano 1000 le persone presenti.
Attentato kamikaze, ancora nessuna rivendicazione
Al momento l’attacco ai fedeli sunniti non è stato rivendicato né dai Taliban né dall’Isis, ma è molto probabile che si tratti dell’opera di uno dei due gruppi estremisti. Questo, infatti, è stato il terzo attentato nel corso del 2018 ed i precedenti due sono stati entrambi rivendicati dall’Isis (i Taliban hanno professato la propria estraneità). Il motivo di tali attacchi è quello di scoraggiare i locali a sostenere il governo repubblicano eletto dopo la conquista del Paese da parte degli USA.
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