Sciopero dei medici in tutta Italia
Venerdì 23 novembre i medici del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) incroceranno le braccia in segno di sciopero. La decisione di mettere in piedi un’azione molto forte è giunta dopo aver preso visione dei dati emersi nell’ultima indagine e riguardanti il rispetto degli istituti contrattuali, con particolare riferimento a situazioni che mettono a rischio la sicurezza dei pazienti.
Lo sciopero, come ha riferito il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori (Aaroi-Emac), registrerà un’adesione molto ampia e “provocherà forti disagi negli ospedali italiani, con il probabile blocco delle sale operatorie che avrà come conseguenza l’annullamento di migliaia di interventi. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili”.
Nel sondaggio, è venuto fuori un dato davvero allarmante: su 211 risposte di rappresentanti sindacali, ben 192 (il 91%, ndr) afferma di lavorare in carenza di organico.
Anestesista Rianimatore chiamato solo se necessario
Vuoi per carenza di specialisti o in alcuni casi per mero risparmio economico, molto spesso viene violata la normativa che impone all’Anestesista Rianimatore di essere presente costantemente, sia di giorno che di notte, all’interno della struttura ospedaliera.
In queste situazioni, l’Anestesista Rianimatore viene chiamato solo in caso di estrema necessità. “Siamo arrivati al punto che alcuni Colleghi preferiscono passare la notte in albergo per non allontanarsi eccessivamente dall’Ospedale”, fa sapere Alessandro Vergallo, presidente Aaroi-Emac. Lo sciopero, aggiunge Vergallo, “è anche per i cittadini, danneggiati dalla malagestione della sanità italiana”.