Terremoto nel centro Italia, registrata scossa di M 3.0 nelle zone già colpite

scossa di terremoto centro italiaLa terra continua a tremare nelle zone già colpite del centro Italia. Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 della scala Richter è stata registrata da Ingv vicino al comune di Norcia, tra i più pesantemente colpiti dal sisma di magnitudo 6.0 del 2016. La scossa è avvenuta alle 9:35 del 24 novembre 2018 con ipocentro superficiale, localizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 11 chilometri di profondità. L’area epicentrale è quella del parco Nazionale dei Monti Sibillini, nella provincia di Perugia, Umbria. L’epicentro è stato individuato a 6 km dal comune di Norcia ma coinvolge anche quelli di Accumoli, Arquata del Tronto, Cascia, Castelsantangelo sul Nera, Preci, Montegallo, Cittareale e Visso, tutti paesi che portano pesantemente i segni dei numerosi terremoti che hanno sconvolto le province di Perugia, Macerata, Rieti e Ascoli Piceno tra 2016 e 2017.

Nuovi terremoti al centro, registrata una replica

Poco dopo il primo terremoto, è stata registrata una replica di magnitudo 2.2 della scala Richter con medesimo epicentro e profondità del sisma a 12 km. La zona è stata interessata da sismi anche nella serata del 23 novembre: due scosse di magnitudo 2.4 a 5 km dal comune di Costacciaro, provincia di Perugia, avvenute alle 20:!6 poco più a nord di quelle registrate il giorno seguente e con ipocentro a 10 km di profondità.

Il terremoto M 6.0 dell’agosto 2016

Ricordiamo che il violento sisma del 2016 ha raso al suolo completamente o parzialmente diversi paesi tra i quali Amatrice, la stessa Norcia, Ussita e Visso. Da quel sisma è partita una lunga sequenza sismica caratterizzata da decine di migliaia di scosse e con si è mai arrestata, tornando a farsi sentire anche il 26 ottobre con due potenti repliche di magnitudo 5.4 e 5.9 ed il 30 ottobre con un altro violentissimo terremoto di magnitudo 6.5 con epicentro tra Precia e Norcia. La paura è tornata a farsi sentire il 18 gennaio 2017, quando Ingv ha rilevato altre quattro intense scosse tutte di magnitudo superiore al quinto grado Richter, con punta massima di 5.5 gradi tra i comuni di Capitignano, Montereale e Cagnano Amiterno, provincia de L’Aquila. A causa della sequenza sismica sono morte 303 persone, 388 sono rimaste ferite e in 11mila hanno perso la loro casa.