La morte rende tutti delle persone migliori.
Quest’oggi, nel giorno della sua scomparsa, si sono susseguiti (e continua a susseguirsi) elogi del regista Bernardo Bertolucci, di cui abbiamo scritto anche noi in maniera discretamente celebrativa.
Non possiamo però dimenticare quest’oggi (nel giorno che segue la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) una pagina nera di cinema che ha avuto come protagonista Bertolucci.
In ‘Ultimo Tango a Parigi’ – film del 1972 con Marlon Brando e Maria Schneider come protagonisti – una delle scene più note è la seguente
Una scena che cambiò per sempre la protagonista che, nel 2007, confessò al ‘Daily Mail’: “La scena del burro? E’ stata un’idea di Marlon Brando. E Bertolucci mi disse che cosa dovevo fare solo poco prima di girarla. Mi hanno ingannato”.
“Mi hanno quasi violentata. Quella scena non era prevista nella sceneggiatura. Io mi sono rifiutata, mi sono arrabbiata. Ma poi non ho potuto dire di no. Avrei dovuto chiamare il mio agente o il mio avvocato perché non si può obbligare un attore a fare qualcosa che non è nella sceneggiatura. Ma all’epoca ero troppo giovane, spiega, non lo sapevo. Così fui costretta a sottopormi a quella che ritengo essere stata una vera violenza. Le lacrime che si vedono nel film sono vere. Sono lacrime di umiliazione”.
L’attrice ha quindi prosegutio, attribuendo principalmente le colpe della violenza sul set al regista: “Non ho ancora perdonato Bertolucci per il modo in cui mi ha trattata e anche quando l’ho incontrato a Tokyo 17 anni fa l’ho ignorato. Lo ricordo ancora bene sul set. Era grasso, sudato e ci ha manipolati, sia Marlon che me. Alcune mattine sul set era molto gentile e salutava, altri giorni non diceva niente, solo per vedere le nostre reazioni. Io ero troppo giovane e ingenua. E sfruttata. Per il film mi diedero solo 5mila dollari”.
Un caso di prevaricazione in ambito cinematografico che ricorda a posteriori le vicende denunciate dal movimento #metoo.
Con Bertolucci che, dal canto suo, ha mostrato sempre un pentimento parziale per l’accaduto (dichiarandosi poi dispiaciuto di non essersi scusato con l’attrice prima della sua morte, avvenuta nel 2011 a causa di una grave malattia): “Forse sono stato colpevole per Maria Schneider ma non potranno condannarmi per questo. L’idea di quella scena è venuta a me e a Marlon Brando mentre stavamo facendo colazione e a un certo punto lui ha cominciato a spalmare del burro su una baguette: subito ci siamo dati un’occhiata complice. Abbiamo deciso di non dire niente a Maria per avere una reazione più realistica”.