Moscovici: “Per l’Italia porte aperte”
Prima l’incontro chiarificatore tra Juncker e Conte, poi le parole “rasserenanti” da parte del commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici.
Dopo giorni di scontro e tensioni, sembra che i rapporti tra il governo italiano e l’Unione Europea stiano attraversando ore di distensione.
Nel commentare la manovra economica varata dal governo gialloverde, sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega, Pierre Moscovici aveva sottolineato che per l’Italia “la porta resta aperta, la mano tesa. Dobbiamo cercare con tutte le forze delle soluzioni condivise nell’interesse degli italiani e della zona euro”.
Moscovici ha poi detto che non si auspica affatto l’introduzione di sanzioni nei confronti dell’Italia, eventualità prevista nella procedura già avviata a causa del deficit eccessivo: “Non sono mai stato un partigiano delle sanzioni. Penso che le sanzioni siano sempre un fallimento – ha detto il commissario europeo – sono sempre stato un commissario favorevole alla flessibilità, aperto al dialogo tra Roma e Bruxelles, legato a un’Italia che rimanga al centro della zona euro”.
Di Maio: “I punti cardine restano quelli”
Anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si era mostrato possibilista: “Nessuno si attacca ai decimali”, aveva detto il leader del Carroccio.
Tuttavia, l’ultimo intervento da parte dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio, è impostato di nuovo sulla fermezza. Di Maio ha infatti confermato che i punti cardine della manovra economica “non si toccano”. “Stiamo cercando semplicemente di migliorare la quota investimenti – ha detto il ministro del Lavoro – e questo aiuta molto la Manovra”.