Notizie spread ultima ora, aggiornamento in tempo reale – GRAFICO LIVE
Cosa è lo Spread e come seguirlo in tempo Reale – Grafico Live
A grande richiesta, dalla giornata di oggi la redazione di NewNotizie.it vi offrirà aggiornamenti costanti ed in tempo reale sullo spread. Oltre ai costanti aggiornamenti (che potete leggere in coda), vi proponiamo il grafico in tempo reale dell’andamento dello spread. Inoltre, contiamo di fare maggiore chiarazza sull’argomento, intervistando esperti di settore, al fine di rendere finalmente intellegibile cosa è lo spread.
Che cos’è lo Spread?
Ci affidiamo alla definizione di Wikipedia, in attesa di approfondire ulteriormente il tema: “Spread è una parola inglese, usata tipicamente in Italia, nel linguaggio politico o finanziario (the difference in price between related securities), per indicare la differenza di rendimento tra due titoli di stato, dove generalmente i titoli di stato emessi dalla Germania (Bundesanleihe), considerati i più affidabili, sono utilizzati come termine di paragone.
Si tratta, di fatto, di un indicatore che viene usato come termometro – anche psicologico, in qualche misura – dell’affidabilità economica degli Stati della zona Euro.
Spread e precedenti in politica
Nel 2011 Silvio Berlusconi fu “costretto” a lasciare il Governo dinnanzi allo spauracchio Default, alimentato da numeri da record: lo spread BTp-Bund aveva raggiunto in quei giorni la quota record di 576, con numeri da record anche per i BoT a 6 mesi (collocati dal Tesoro con un rendimento del 6,4%) e per i BTp (al 7,47%). Al posto di Berlusconi, l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nominò Mario Monti – senatore a vita da quattro giorni – che con i suoi tecnici riuscì a far abbassare lo spread, a fronte di “lacrime e sangue” (di seguito il video di presentazione della riforma delle pensioni, con le lacrime del ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, incapace di pronunciare la parola “sacrificio” senza commuoversi)
Notizie ultim’ora spread
Aggiornamenti 5 ottobre: all’apertura delle contrattazioni, lo spread tra BTp e Bund apre sugli stessi livelli della chiusura di ieri, a 279 punti base. Il rendimento del BTp decennale è al 3,33%.
11.20: lo spread sale di un paio di punti. Al momento ha raggiunto quasi quota 282 (dopo aver in precedenza superato quota 283).
Di Maio a Fanpage.it rassicura: “Il piano B non esiste, questo governo ha una parola sola, non si esce dall’euro e non si esce dall’Unione Europea” (qui un sunto delle sue parole).
14.00: dopo le parole di Matteo Salvini ai margini della manifestazione di Coldiretti al Circo Massimo (“L’Europa ha detto sì a manovre economiche che hanno impoverito e precarizzato l’Italia e quindi io non mi alzo la mattina pensando al giudizio che di me, del governo e dell’Italia hanno persone come Juncker e Moscovici che hanno rovinato l’Europa e il nostro paese”. “Dicano quello che vogliono. Noi andremo avanti dritti e sereni”) dalla Commissione europea nessuna replica. Come riferito dalla portavoce Natasha Bertaud, nessun commento per evitare di nobilitare le parole di Salvini con una risposta. Spread a quota 286 dopo aver toccato un piccolo intorno a 292.
15.30: spread intorno quota 284 (potete tenere l’andamento sempre sott’occhio con il grafico all’interno dell’articolo).
Intanto abbiamo fatto i conti su quanto potrebbe davvero costarci il DEF.
Aggiornamenti 6 ottobre: l’ultimo rilevamento in attesa della riapertura delle contrattazioni di lunedì, vede lo spread a quota 283.90 punti.
Intanto l’Europa pare aver bocciato la manovra proposta dal Governo: “I target di bilancio rivisti sembrano, ad una prima vista, puntare ad una deviazione significativa dal percorso raccomandato dal Consiglio. Questa è una fonte di seria preoccupazione”.
Aggiornamento 8 ottobre: alla riapertura dei mercati, lo spread riprende a salire: il differenziale Btp/Bund in mattinata è risalito verso quota 300 con il rendimento del titolo italiano che supera il 3,53% e segna nuovi massimi da marzo 2014. Questo nuovo rialzo è da correlare alla succitata “bocciatura” da parte della Commisione europea (giunta a mercati chiusi, evitando quindi immediate reazioni di panico) alla paventata manovra proposta dal Governo .
13.30: mattinata quantomeno agitata per lo spread tra Btp e Bund. Dopo il rialzo già riportato stamattina, lo spread ha sfiorato quota 310 per poi assestarsi intorno quota 304. A sua volta, il rendimento dei titoli decennali italiani ha sfondato il 3,5% (ai massimi da febbraio 2014). Male Piazza Affari, che ha aperto con un calo dello 0,88% ed è man mano peggiorata fino a segnare -2,27% (molto male i titoli delle banche: Banco Bpm cede l’6,1%, Mps il 5,3%, Carige il 5,1%, Ubi il 5%, Unicredit il 4,9%, Mediobanca il 4,8%, Intesa il 3,9%).
17:00: al momento lo spread si assesta intorno ai 306 punti. Intanto Salvini ai margini di un convegno dell’Ugl ‘Crescita economica e prospettive sociali in un’Europa delle Nazioni’ (dove è stata presente anche Marine Le Pen, con cui si prospetta un fronte comune in vista delle Europee dell’anno prossimo): “Se volessi pensare male direi che dietro lo spread di questi giorni c’è una manovra di speculatori alla Soros che puntano al fallimento di un Paese per comprare le aziende sane rimaste, a prezzi di saldo. A nome del governo dico che non torneremo indietro. Chi vuole speculare sull’economia italiana sappia che perde tempo“.
Aggiornamenti 9 ottobre: nuova giornata ad alta tensione sui mercati. Lo spread ha anche superato quota 316, dopo essersi stabilmente assestato oltre i 310 punti, ed i decennali italiani rendono il 3,66% (ai massimi da quattro anni a questa parte).
Il ministro dell’Economia Tria, dal canto suo, cerca di gettare acqua sul fuoco, durante l’audizione alla Camera sulla nota di aggiornamento al Def: “Come è noto la Commissione Ue ha espresso preoccupazione circa la modifica del percorso programmatico. Ora si apre una fase di confronto costruttivo con la Commissione che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita del governo delineata dalla manovra. In questo confronto costruttivo voglio dichiarare il mio accordo con il Presidente della Camera, sulla necessità di abbassare i toni”.
18.00: chiusura con lo spread in forte calo (poco meno di 300) dopo essersi spinto fino a 317, non troppo distante da quota 326 di fine maggio (quando fu toccato il massimo negli ultimi 5 anni in seguto alle tensioni che hanno accompagnato la nascita del governo M5s-Lega).
Da rilevare le parole di Bankitalia, attraverso il suo vicepresidente (“L’aumento dei trasferimenti correnti per reddito di cittadinanza e pensioni così come gli sgravi fiscali, tendono ad avere effetti congiunturali modesti e graduali nel tempo; stimiamo che il moltiplicatore del reddito associato a questi interventi sia contenuto”) cui è seguita la risposta stizzita del vicepremier Di Maio (che non ha effettivamente risposto nel merito: “Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma”). Vedremo eventualmente domani come reagiranno i mercati.
Aggiornamenti 10 ottobre: lo spread apre al rialzo ma a metà mattinata (sono le 11:10 mentre aggiorniamo l’articolo) si assesta intorno quota 300. Intanto ad ‘Agorà’ il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato: “La manovra non cambia perchè lo spread o Bankitalia dicono che non devo toccare la Fornero, io vado diritto. Non torniamo indietro”. Anche perché, secondo il vicepremier: “lo spread non arriverà a 400”.
16.00: giornata tutto sommato tranquilla in ottica spread. Dopo aver galleggiato intorno quota 290 (arrivando anche sotto quota 290 alle 13:39), lo spread si mantiene intorno a quota 294.50, distante dai picchi dei giorni passati.
18.00: chiusura con lo spread intorno a quota 296 (295.90).
Aggiornamenti 11 ottobre: dopo la giornata di ieri abbastanza serena, Piazza Affari peggiora con lo spread Btp/Bund in aumento a 309 punti base dopo che all’asta odierna il Btp triennale ha registrato un rendimento del 2,51%, oltre il doppio rispetto al collocamento di settembre. I tassi sul Btp sono tornati ai massimi da aprile del 2013. Al momento di questo aggiornamento (ore 13), lo spread è a 308.50.
16.00: spread in leggero calo. Attualmente ci troviamo a quota 304.10.
18:00: le contrattazioni sono terminate con lo spread a quota 305.20. Intanto è iniziata nell’aula del Senato la discussione della nota di aggiornamento al Def che prevede l’innalzamento del rapporto deficit/Pil e se Salvini, ai microfoni di Radio Radicale, ha dichiarato che “non ci saranno né patrimoniali né prelievi dai conti correnti degli italiani”, per poi aggiungere: “Non chiederemo le fedi nuziali per salvare il paese e non abbiamo intenzione di prelevare dai conti correnti fa tutto parte della fantasia”. Dal lato PD emerge forte pessimismo, come dichiarato stamattina da Martina ad Agorà: “Questo governo ci vuole portare fuori dall’euro, tutto porta lì. Lo hanno scelto, per un bisogno di propaganda permanente in vista delle europee, per presentarsi come salvatori della patria. Sono preoccupatissimo, vorrei ci rendessimo conto dei rischi”.
Aggiornamento 12 ottobre: venerdì discretamente calmo in ottica spread. Se attualmente (14:50, lo spread è a quota 303.50), ci sono stati dei momenti intorno alle 10 quando era sceso sotto quota 300. Non hanno quindi sortito un effetto particolarmente negativo le parole del capo del Dipartimento europeo del Fondo, Poul Thomsen, che ha dichiarato: “Credo seriamente che per diverso tempo non sia stato seguito il consolidamento di bilancio che ha portato l’Italia a crescere sotto il suo potenziale. Non è il momento di allentare le politiche di bilancio” (qui l’articolo in merito).
Aggiornamento 15 ottobre: al momento dell’aggiornamento (ore 13) lo spread Btp-bund si trova a quota 307 punti, dopo una partenza in rialzo all’apertura delle contrattazioni (si era arrivati a toccare quota 309) e dopo aver toccato anche quota 301 intorno alle 10. Il rendimento del titolo decennale italiano è del 3,52%.
Aggiornamenti 16 ottobre: dopo la giornata di ieri, discretamente agitata, quest’oggi lo spread Btp-bund è sceso sotto quota 300, arrivando a sfiorare quota 290 intorno a mezzogiorno. Al momento dell’aggiornamento (ore 13.30), lo spread è a quota 297.30, ma si tratta in assoluto della giornata più calma nelle ultime settimane.
18:00: Lo spread chiude a quota 296.60, ancor meno del rilevamento precedente.
Da segnalare le parole del Presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in un incontro con i mezzi di comunicazione tricolore. Circa la prossima legge di Bilancio, Juncker s’è così espresso: “Se accettassimo il derapage (termine francese che corrisponde al nostro “derapata”. Il senso è di una deviazione rispetto al cammino previsto, ndr) alcuni Paesi ci coprirebbero di ingiurie e invettive con l’accusa di essere troppo flessibili con l’Italia”. Di Maio, dal canto suo, ha così replicato, commentando un articolo postato circa l’aumento delle persone a rischio povertà nel Bel Paese:
Aggiornamenti 17 ottobre: complice una giornata positiva in borsa (la seconda consecutiva), lo spread continua a galleggiare sotto quota 300, avendo toccato questa mattina (adesso sono le 11:30 e lo spread è intorno a 294) un massimo di 295.89999 e un minimo 291.5 punti.
18:00: Lo spread ha chiuso a quota 308.40 punti, dopo una costante crescita a partire dalle 13 (quando ha superato per la prima volta odierna quota 300). Ad influenzare il risultato il cattivo andamento di Piazza Affari e le parole di Oettinger, commissario europeo al Bilancio, che ha confermato allo Spiegel on line che l’Europa si appresta a rigettare il progetto di Bilancio italiano.
Oettinger ha poi parzialmente ritrattato:
It is my personal opinion that based on the figures it is v likely that we have to ask Italy to correct the draft budget. I did NOT say there is a Commission decision on #Italy, nor that a letter w/ a rejection is being sent this Thursday Friday #Italien #Salvini @MarkusBecker https://t.co/GFBP6vk89H
— Günther H. Oettinger (@GOettingerEU) October 17, 2018
Aggiornamento 18 ottobre: complici le parole del cancelliere austriaco Sebastian Kurz (alleato di Matteo Salvini sul tema migranti, ma non sul tema economico, evidentemente) che ha espresso la propria preoccupazione per il pericoloso debito eccessivo tricolore e quelle del premier olandese Mark Rutte che, dopo l’incontro con Conte, ha espresso altrettanta preoccupazione (“Ho espresso le preoccupazioni dell’Olanda sui piani di bilancio per il 2019 – ha twittato – pieno sostegno alla Commissione Ue perché applichi gli obblighi comuni del Patto di stabilità”), lo spread ha vissuto un’impennata all’apertura dei mercati (picco a 325 punti), assestandosi al momento (ore 13.20) sopra quota 310.
17:30: Lo spread tra Btp e Bund tedeschi sfonda i 320 punti base e si attesta a 324.80 punti, vicino a quei 326 punti toccati a fine maggio (quando le tensioni che hanno accompagnato la nascita del governo M5s-Lega agitavano i mercati). Attesa per l’incontro tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici.
Aggiornamenti 19 ottobre: Le tensioni politiche (e con l’Europa), si verberano sui mercati. Piazza Affari cede l’1,37% dopo un rapido passaggio in positivo. Per quanto riguarda lo spread, dopo la chiusura di ieri intorno a 328, si trova attaulmente vino a 340 punti, dopo aver superato la soglia in apertura. Si tratta di cifre record, che non si vedevano da cinque anni a questa parte.
16:30: Dopo una giornata quantomeno agitata, anche grazie alle parole dei partner di Governo che hanno teso a tranquillizzare i mercati (con Salvini che ha annunciato la sua presenza all’eventuale consiglio dei ministri, non prima di lanciare qualche frecciata ai partner di Governo in un live su Facebook), lo spread si attesta intorno a quota 317.
Aggiornamenti 22 ottobre: Dopo aver chiuso a quota 301 venerdì (al termine di una giornata quantomeno tribolata, come potete vedere dagl aggiornamenti del 19 ottobre), la riapertura del lunedì dei mercati vede lo spread tra i Btp decennali italiani e i Bund tedeschi in forte calo. Dopo essersi attestato a 286 punti base nei primi scambi, al momento (10:20) si trova intorno 300 (298.80 punti).
11:55: continua il momento di tregua, lo spread continua sotto quota 300 (297.30 alle 11:50). Stavolta il declassamento di Moody’s sul debito sovrano del nostro Paese (passato da Baa3 a Baa2, un gradino sopra la c.d. “spazzatura”) non ha sortito effetti negativi per quanto riguarda lo spread.
17:30: dopo una mattinata molto camma, lo spread ha avuto un andamento altalenante, arrivando a sfiorare quota 310 intorno alle 15:20. Al momento di questo aggiornamento, lo spread si assesta su 302.50 punti base.
Aggiornamenti 23 ottobre: in vista della bocciatura della manovra da parte della Commissione europea, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno cenato assieme in un ristorante in centro a Roma. E dichiarano di non essere intenzionati a fare un passo indietro. Salvini, nello specifico, ha dichiarato: “La bocciatura della manovra da parte della Ue è pressoché certa. Ma se uno è convinto di quello che fa, come noi, va avanti”. Quindi sulle, principali misure: “Cambiare quota 100 e reddito di cittadinanza? No. Ognuno fa le sue scelte, l’Ue farà le sue e noi le nostre. Ma non vedo perché l’Ue dovrebbe bocciare una manovra con 15 miliardi di investimenti”. Dinnanzi a questa prospettiva, lo spread era schizzato a oltre 310 in apertura. Adesso (9:40) si assesta a 302.30 punti base.
13:40: dopo il picco mattutino, lo spread si mantiene sotto quota 305 punti base, pur avvicinandovisi pericolosamente (al momento si trova a 304.80 punti base, dopo una costante crescita a partire dalle 13).
17:10: arriva la bocciatura definitiva (già preventivata) da parte della Commissione europea. Il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, insieme al commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, hanno così annunciato (dicendo che dovrà essere presentata una nuova manovra entro 3 settimane): “E’ con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri – con la lettera del ministro Tria – non erano convincenti”. Per questo motivo lo spread ha sfondato quota 310, arrivando adesso a 314.90 punti base.
Aggiornamenti 24 ottobre: partite le contrattazioni odierne con lo spread sopra quota 310, lo spread si trova al momento (10:00) a 315.50. Si preannuncia una giornata potenzialmente complicata dopo le parole di Salvini ai microfoni di Rtl (“Bruxelles può mandare 12 letterine, da qui fino a Natale”. “È un attacco all’economia italiana”. “Se insistono a tirare schiaffoni a caso mi verrebbe voglia di dare più soldi agli italiani”).
17:00: giornata abbastanza agitata. Lo spread non è mai sceso al di sotto di quota 310 e al momento – dopo una crescita costante – si trova a quota 322.50 punti base.
Aggiornamenti 25 ottobre: dopo l’agitata giornata di ieri, questo giovedì parte con il valore dello spread in costante ribasso. Dopo essere partito ad oltre 320 punti, al momento (10:00) si trova a quota 316.10.
13:00: ancora ribasso per lo spread, che si assesta al momento a quota 312.70 punti base (dopo aver toccato anche quota 309). Il differenziale rimane comunque sopra quota 300.
17:00: al momento lo spread si attesta a quota 310.50 punti base.
18:00: lo spread chiude a 310.40, mentre arrivano le parole dell’ex governatore di Bankitalia Mario Draghi, attuale presidente della Bce: “E’ una mia percezione personale per cui prendetela per quello che è: resto fiducioso che un accordo sarà trovato”. Anche perché lo spread così alto ci danneggia da vicino: “Non ho la palla di cristallo, se sarà 300, 400 o quant’altro. Certamente questi bond sono nel portafoglio delle banche, se perdono valore intaccano il capitale delle banche”. “Se mi si chiede cosa si può fare riguardo alle banche, dato l’allargamento dello spread negli ultimi sei mesi, una prima risposta è ridurre lo spread e non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l’euro”.
Aggiornamenti 26 ottobre: il presidente della Commissione Finanze del Senato, il leghista Alberto Bagnai, a Radio Anch’io, ha replicato alle parole di ieri di Fazio: “Mi sembra improprio che il massimo responsabile della stabilità finanziaria in Europa emetta degli allarmi, seppur poi velati, circa la tenuta delle banche di un Paese che è sotto il controllo della sua vigilanza”. Lo spread intanto si assesta a 312.30 punti base.
13:20: spread in crescita, con il valore attuale a quota 317.00 punti base. Nell’arco della mattinata aveva toccato anche quota 310. Rimane comunque ben sopra soglia 300.
14:40: dopo Bagnai, anche il vice presidente del Consiglio Luigi di Maio attacca Fazio durante la registrazione della prima puntata di Nemo in onda stasera: “Secondo me siamo in un momento in cui bisogna tifare Italia e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente”. Intanto lo spread scende sotto quota 310, assestandosi a 308.30 punti base.
17:30: le contrattazioni si concludono con lo spread a quota 309.80 punti base.
Aggiornamenti 29 ottobre: inizio di settimana positivo sul fronte spread. Alla riapertura dei mercati – dopo il mancato taglio del rating da parte di S&P – il differenziale btp bund scende sotto la soglia psicologica dei 300 punti base. Dopo aver toccato un minimo di 296, al momento si assesta su quota 302.20 (alle 10:03)
13:30: dopo essere sceso anche sotto quota 290 intorno alle 12:20, lo spread si attesta al momento su 292.60 punti base. Gran balzo anche per Piazza Affari che a metà seduta guadagna oltre il 2,5% (sostenuta dalle banche e dal settore auto).
17:50: giornata assolutamente calma sul fronte spread. La chiusura vede il differenziale assestarsi su quota 297.60 punti base.
Aggiornamenti 30 ottobre: dopo una partenza con lo spread ulteriormente al ribasso (fino ad aver toccato quota 291.05), lo spread si attesta al momento (10:40) su quota 300.20 punti base.
13:00: quest’oggi lo spread è in costante salita. Al momento, si assesta su 304.90 punti base, dopo aver toccato – poco dopo mezzogiorno – quota 309.
17:50: dopo la giornata estremamente calma di ieri, lo spread quest’oggi chiude a quota 311.50 punti base, dopo una costante salita dalla mattinata.
Aggiornamenti 31 ottobre: dopo la giornata di ieri che ha visto lo spread tornare a salire (complice la diffusione del dato preliminare sul Pil italiano – il peggiore da fine 2014 – che ha segnalato una crescita nulla su base congiunturale e un rallentamento su base tendenziale), quest’oggi lo spread galleggia intorno a quota 300. Al momento del primo aggiornamento odierno (ore 11:30), lo spread è a 302.80 punti base.
14:20: messaggio d’allarme da parte del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, intervenuto alla Giornata Mondiale del Risparmio: “Le conseguenze di un prolungato, ampio rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato possono essere gravi“. Attenzione allo spread, quindi, che danneggia i risparmi degli italiani: “Il loro incremento deprime il valore dei risparmi accumulati dalle famiglie e può determinare un peggioramento delle prospettive di crescita economica. Premi elevati a copertura del rischio sovrano rendono più difficile il controllo della dinamica del rapporto tra il debito pubblico e il prodotto. “Il rialzo dei premi per il rischio sul debito pubblico produce perdite in conto capitale che peggiorano la situazione patrimoniale delle banche; incide sul costo e sulla disponibilità dei finanziamenti che gli intermediari raccolgono sul mercato e sulla loro capacità di fornire credito all’economia”. Al momento di questo aggiornamento, lo spread si trova a 303.50 punti base.
17:30: dopo una giornata in cui ha oscillato fra un minimo di 300.5 e un massimo 306.39, lo spread ha chiuso a 304.90 punti base.
Aggiornamento 1 novembre: giornata con lo spread costantemente sotto quota 300 (tranne in avvio, con lo spread sopra 303). Al momento attuale (15:30) lo spread si trova a 296 punti base.
17:30: sulla scorta di quanto avvenuto durante la giornata, lo spread chiude poco sotto quota 300, a 299 punti base.
Aggiornamenti 2 novembre: dopo essere partito a 310 punti base, lo spread è immediatamente calato sotto quota 300 (già alle 9:02). Allo stato di cose attuale, si assesta su 292 punti base. Merito di questo calo, le ottime prestazioni delle borse in giro per il mondo – specialmente in Asia (merito delle distensioni commerciali tra Usa e Cina e una telefonata tra il presidente Usa, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jinping).
13:30: dopo aver toccato anche quota 286 (intorno alle 11:45), lo spread si assesta al momento su quota 289.40 punti base.
Aggiornamento 5 novembre: giornata assolutamente calma sul fronte spread, nonostante le borse in rosso. Nel giorno di riapertura delle negoziazioni, lo spread ha chiuso a quota 289.40 punti base, dopo aver toccato un massimo di 299 ed un minimo di 287.10.
Aggiornamento 6 novembre: pare che lo spread si sia assestato definitivamente sotto quota 300 punti base (ma molto vicino a questa soglia). Allo stato di cose attuale (10:40) lo spread è a poco oltre quota 293.
Interessante l’analisi di Fubini per il Corriere (di cui vi proponiamo il primo paragrofo. Il resto dell’articolo lo trovate – cliccando qui): “Lo smottamento c’è stato, eppure sembra che per ora non prosegua più. Superata metà ottobre lo spread è entrato in un corridoio nel quale si sta muovendo senza nuove sbandate, in questa fase: lo scarto nei rendimenti fra titoli italiani e tedeschi a dieci anni era di 289 punti ieri sera (2,89%), venticinque sotto ai livelli di metà mese. E se il termometro del rischio Italia è entrato in una fase apparentemente stabile, almeno una ragione c’è: gli investitori ormai dispongono di quasi tutti i dati che aspettavano in questi mesi”.
Aggiornamento 7 novembre: continua il momento di relativa calma in ottica spread: allo stato di cose attuale (14:40) lo spread si assesta su quota 290.70 punti base. Se paragonata ad una decina di giorni fa, la situazione è estremamente più stabile e per questo manteniamo un numero di aggiornamenti quotidiani più basso. Torneremo a molteplici aggiornamento quotidiani ivi necessario.
Aggiornamento 8 novembre: secondo la Commissione europea il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo passa dall’1,7% per il 2018 previsto in primavera all’1,9%. Stime ancora peggiori per il 2019: secondo l’Europa, il deficit/Pil salirà al 2,9% (contro il 2,4% previsto in Italia) “a causa delle misure programmate” dalla legge di Bilancio. Nel 2020, quindi, dovrebbe sfondare il fatidico tetto del 3%, raggiungendo il 3,1%. Mentre giungono queste notizie che potrebbero agitare i mercati, lo spread sale ma continua a mantenersi sotto quota 300. Al momento (11:45) si trova a 295.60 punti base.
Aggiornamenti 9 novembre: lo spread supera nuovamente quota 300. Al momento (11:34), lo spread si assesta su quota 300.90 punti base (dopo aver raggiunto il massimo odierno a quota 303.39).
13:10: al Parlamento vanno in scena le audizioni sulla Legge di Bilancio. Il primo ha parlare è stato il ministro dell’Economia Giovanni Tria che – interpellato dai parlamentari – ha dichiarato: “E’ ovvio che non si farà la patrimoniale, sarebbe un’azione suicida”. “Non stiamo parlando di situazioni greche gli aggiustamenti che possono essere fatti sono tanti e in modo molto più puntuale, senza implicare elementi di emergenza”
Frattanto, giunge da Bankitalia l’allarme circa l’aumento dello spread (ormai da tempo stabile intorno a quota 300, tra giorni in cui il differenziale Btp/Bund aumenta e giorni in cui scende sotto la soglia). Secondo quanto dichiarato dal vice direttore generale di Bankitalia Federico Signorini in audizione, l’aumento dello spread “è già costato 1,5 miliardi di interessi in più al contribuente negli ultimi sei mesi rispetto a quanto sarebbe maturato con i tassi che i mercati si aspettavano ad aprile. Costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e 9 nel 2020, se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”.
Al momento, intanto, lo spread rimane a quota 300.30 punti base.
17:30: lo spread chiude questa settimana poco sotto quota 300, a quota 298.70 punti base.
Aggiornamenti 12 novembre: dopo una partenza shock ad oltre 318 punti base, lo spread è immediatamente calato e al momento attuale (12:25) si assesta a quota 303.30 punti base.
17:30: dopo una crescita costante nell’arco della giornata, lo spread chiude sopra quota 300 (a 306.70 punti base).
Aggiornamenti 13 novembre: dopo aver superato anche quota 310 (avendo toccato quota 312 circa mezz’ora fa), allo stato di cose attuale (11:52) lo spread si assesta a quota 309.80. In tal senso potrebbe influire la scelta del Governo di non effettuare alcuna modifica alla manovra, come viceversa chiesto dall’Europa.
17:30: ha chiuso al ribasso lo spread, dopo una giornata intorno a quota 310: la quotazione odierna del differenziale tra Btp e Bund ha chiuso a quota 303.80 punti base.
Aggiornamenti 14 novembre: dopo la scelta del Governo di mantenere invariate le proprie previsioni di crescita e indebitamento nonostante le critiche (e la lettera) della Commissione europea, lo spread schizza in mattinata e dopo un apertura shock sopra quota 330, al momento (11:20) si trova a 311.10 punti base.
15:50: tutti contro l’Italia, dopo la lettera di risposta alla Commissione europea in cui – di fatto – il governo si dice non intenzionato a modificare la manovra. In particolare l’Olanda e l’Austria si sono mostrate particolarmente contrarie / contrariate. Il ministro delle Finanze di Vienna, il popolare Hartmut Loeger, s’è così espresso: “Più che mai dobbiamo pretendere disciplina da Roma, non si tratta solo di una questione italiana, ma di una questione europea. L’Italia corre il rischio di scivolare verso uno scenario greco”. Allo stesso modo il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra: “E’ poco sorprendente ma molto deludente il fatto che l’Italia non abbia rivisto il proprio bilancio. Le finanze pubbliche dell’Italia sono fuori controllo e i piani del governo italiano non portano una robusta crescita economica. Questo bilancio non soddisfa gli accordi che abbiamo stipulato in Europa. Ho grandi preoccupazioni al riguardo. Spetta ora alla Commissione europea prendere ulteriori provvedimenti”. Intanto lo spread si mantiene intorno quota 310 (siamo a 309.80 punti base al momento)
Aggiornamento 16 novembre: dopo aver chiuso il 15 novembre a quota 313.70 punti base, lo spread scende sotto quota 310 in questo venerdì 16 novembre. Al momento (11:00) lo spread si assesta su 306 punti base.
Aggiornamenti 19 novembre: nel giorno della riapertura dei mercati, dopo una partenza sopra quota 310, lo spread al momento (10:50) si assesta su 306.50 punti base.
15:55: come durante l’apertura delle contrattazioni, lo spread supera quota 310, assestandosi al momento su 315.50 punti base.
17:30: è stata una crescita costante, fino alla chiusura delle contarttazioni. Lo spread chiude a quota 321.30. Si tratta di fatto di un momento molto critico per l’economia tricolore.
Arriva un segnale in questo senso anche dalle scarse vendite del Btp Italia che nella prima giornata di collocamento ha registrato ordini per 481,3 milioni di euro. Si tratta del record negativo dopo quello del giugno del 2012, quando il Btp Italia aveva raccolto solo 218 milioni di euro di sottoscrizioni. Di norma, la giornata d’esordio del titolo ha visto raccolte superiori al miliardo di euro.
Aggiornamenti 20 novembre: dopo aver superato quota 320 punti durante la giornata di ieri, oggi un’altra soglia è stata sorpassata, superando quota 330 punti. Al momento (10:50) lo spread si assesta poco al di sotto (a 329.50 punti base) dopo aver toccato anche quota 336.70 (alle 9:53, quindi praticamente all’avvio delle contrattazioni).
15:05: lo spread continua a stazionare sopra quota 320. Sia pur meno rispetto all’aggiornamento precedente (il primo odierno), lo spread si assesta a quota 326.70 punti base.
Aggiornamenti 21 novembre: nel giorno “della verità” (il giorno in cui si attende la risposta definitiva della Commissione Europea. E non si attende esattamente una risposta positiva), lo spread arriva a scendere a quota 312 (dopo aver anche superato quota 330 nella giornata di ieri) fino ad assestarsi a quota 319.50 punti base (alle 11:05).
12:10: come già atteso, è arrivata la bocciatura alla legge di Bilancio italiana da parte dell’Europa: secondo le prime fonti che hanno scritto della definitiva bocciatura – vedi repubblica.it – “la Commissione europea ha definitivamente rigettato il documento programmatico di Bilancio del governo italiano per il 2019” ed ha frattanto aperto “la strada a una procedura per deficit eccessivo, dovuta alla mancata riduzione del rapporto tra debito e Pil, nelle prossime settimane”. Staremo a vedere come reagirà lo Spread (attualmente si trova a 318.70 punti base, dopo aver toccato quota 337.79 alle 11:10, prima di scendere nuovamente sotto quota 320).
17:30: nonostante la bocciatura della legge di Bilancio, lo spread chiude la giornata odierna a quota 311.30 punti base. D’altra parte, il Commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici non ha chiuso le porte ad unpossibile dialogo:
Our door remains open to dialogue with Italy. As we move closer to opening an Excessive Deficit Procedure, it is even more essential that the Italian authorities engage constructively with the @EU_Commission.
— Pierre Moscovici (@pierremoscovici) November 21, 2018
Aggiornamenti 22 novembre: giornata sull’altalena per lo spread, nel day after della bocciatura della manovra da parte della Commissione europea. Al momento (11:00) lo spread si attesta a 314.60 punti base.
14:18: lo spread scende sotto quota 310. Al momento dell’aggiornamento lo spread si assesta a quota 308.40 punti base.
17:30: la giornata si chiude con lo spread poco sopra quota 305 (a quota 306.70 punti base, per la precisione). Una situazione migliore rispetto a quella di ieri ma che vede lo spread comunque sopra la soglia dei 300 punti
Aggiornamenti 23 novembre: nell’ultimo giorno di contrattazioni della settimana, lo spread arriva a scendere sotto quota 300 (al momento – 10:45 – si assesta su 301.60 punti base). La bocciatura dell’Europa, evidentemente, non ha spaventato più di tanto gli investitori (anche se uno spread sopra quota 300 rappresenta un dato allarmante per l’economia tricolore).
17:30: dopo essere tornato anche sopra quota 310, lo spread chiude la settimana a quota 307.10 punti base.
Aggiornamento 26 novembre: riaprono i mercati e – complice l’apertura del Governo all’Unione Europea (in tal senso, importanti le parole di Salvini che abbiamo riportato ieri) – lo spread scende sotto quota 300. Al momento dell’aggiornamento (10:30) lo spread si assesta su quota 285.90 punti base.
Aggiornamenti 27 novembre: lo spread prosegue il suo andamento sotto quota 300, complice l’intenzione del Governo giallo-verde di evitare la procedura d’infrazione di Bruxelles, pensando a ridimensionamenti delle riforme simbolo dell’esecutivo (quota 100 per le pensioni e il reddito di cittadinanza).
17:30: lo spread chiude a 294.30 punti base. Ancora sotto quota 300 ma pur sempre su livelli non esattamente positivi per l’economia tricolore.
Aggiornamento 28 novembre: lo spread continua il trend sotto quota 300. Al momento (intorno alle 13), si assesta su quota 291.40 punti base.
15:44: spread costantemente tra quota 290 e quota 300. Al momento si trova a 292.40 punti base.
Aggiornamento 29 novembre: l’andamento dello spread continua sulla scorta degli ultimi giorni. Al momento (10:50) lo spread si assesta su 294.20 punti base.
Aggiornamento 30 novembre: anche quest’oggi, lo spread continua sotto quota 300. Al momento (11:44) si assesta su quota 290.30 punti base, dopo aver toccato poco dopo le 9 quota 287.29.