Mafia pugliese, maxi blitz della Procura. Trenta arresti, decimati due clan

mafia Mafia pugliese, 30 arresti: struttura decimata

Ci sono voluti due anni di indagini e 11 inchieste messe in piedi dalla Procura di Foggia per arrivare all’arresto di molti esponenti della mafia che domina il territorio della Daunia.

In tutto sono scattate le manette per trenta persone, tra cui nomi di spicco della malavita organizzata come Rocco Moretti, Vito Bruno Lanza e Roberto Sinesi.

Il lavoro, come detto, è stato realizzato dalla Procura foggiana guidata da Ludovico Vaccaro e della Direzione distrettuale antimafia di Bari. In questi due anni si è riusciti a trovare un filo conduttore che andava a legare 11 indagini portate avanti da polizia e carabinieri.

I due clan agivano come la ‘ndrangheta

In sostanza, le forze dell’ordine e la magistratura hanno abbattuto un pezzo enorme della mafia foggiana, responsabile di centinaia di omicidi negli ultimi trent’anni. Diversi di questi delitti erano rimasti senza colpevoli.

Il maxi blitz che ha decimato la struttura malavitosa ha colpito soprattutto due “batterie”, che è il nome utilizzato in Puglia per individuare i clan mafiosi: si tratta delle famiglie Moretti-Pellegrino-Lanza e Sinesi-Francavilla che erano riuscite “ad inquinare tutti i gangli vitali della vita sociale, economica e amministrativa”, come scrive il giudice nel dispositivo.

La loro modalità d’azione ricordava molto quella ‘ndranghetista. I reati contestati sono associazione di stampo mafioso, estorsioni e tentato omicidio.

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