I gilet gialli contro Macron non mollano: guerriglia a Parigi, l’84% dei francesi sta con loro 

Guerriglia a Parigi, l’84% dei francesi coi gilet gialli 

Nonostante sia sistematicamente ignorata dai giornali nostrani, che evidentemente non vogliono accettare che Macron sia il presidente col tasso di popolarità più basso d’Europa, quella dei gilet gialli non è una protesta qualsiasi. Non è una protesta qualsiasi quella che due settimane fa ha portato nelle strade di tutta la Francia quasi 300mila persone con i caratteristici gilet gialli a contraddistinguerli. 

Non è una protesta come le altre quella che sabato scorso ha trasformato il centro di Parigi in un luogo di guerriglia. E anche ieri, migliaia e migliaia di persone si sono precipitate nel centro della città per continuare a protestare contro Macron in un clima di guerra. Molti i feriti, centinaia gli arresti.

Macron: “Si va avanti, non torno indietro” 

Una guerriglia urbana tutt’altro che frutto di disorganizzazione e rabbia: si tratta di una protesta trasversale, che coinvolge ovviamente le classi più povere e anche quella media (e non quella alta e borghese, che è lo zoccolo duro di chi ha votato Macron).

Il motivo principale che ha scatenato la protesta è la perdita del potere d’acquisto delle classi medio basse e l’aumento delle accise sulla benzina diesel voluta da Macron, che colpirà ovviamente (ancora una volta) la classe medio bassa. Ma soprattutto, è l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. La popolazione, da destra a sinistra, è in maggioranza contro il presidente francese che ha un indice di gradimento bassissimo. Intanto su Change.org supera un milione di firme la petizione ‘Pour une baisse des prix du carburant à la pompe’ lanciata dalla casacca gialla Priscilla Ludosky.  

I gilet gialli raccolgono l’84% di opinioni positive dei francesi nei sondaggi. Infatti un sondaggio realizzato dall’istituto Odoxa-Dentsu per France Info e Le Figaro ha rilevato che l’84% dei francesi continua a sostenere il movimento spontaneo di cittadini. Si tratta di sette punti in più rispetto alla settimana scorsa.

Macron, che nel corso del suo breve mandato s’è sempre distinto per il disprezzo mostrato a parole e nei fatti (come quando si è pulito la mano dopo averla stretta ad un operaio) verso la classe bassa, per ora tiene duro. Vuole “proseguire con maggior forza” le riforme senza “mai tornare indietro”. Ma con l’84% della Francia contro, è tutta da vedere. 

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